Maza offre spesso degli spunti di riflessioni profondi che meritano di essere letti con calma e meditati, per poi essere riletti e rimeditati! Queste sue considerazioni sulla coppia "resistenza-cambiamento" meritano senz'altro lunghe riflessioni.
Buona lettura (e rilettura!).
LA REDAZIONE DE L'URLO
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Guardo fuori di me, i miei occhi seguono il corso di un fiume, si alzano verso le vette di una montagna, scorrono lungo la vastità di un deserto e cercano di penetrare la fitta complessità di una foresta. Attraverso odori, forme, colori e suoni; i paesaggi offrono trasformazioni invincibili. Niente resiste al cambiamento. Ogni forma di vita è proiettata a resistere alla sua auto conservazione. C’è un legame profondo e inviolabile fra il cambiamento e l’autoconservazione e c'è un verbo che li unisce: resistere. La resistenza, se è alleata al cambiamento autoconservativo, elargisce la sintassi necessaria per proteggere e nutrire corpo, mente e anima. Autoconservare uno stato in trasformazione vuol dire inserirlo in un sistema più ampio, nel quale i cambiamenti di uno e dell’altro sono in un equilibrio che evolve e si trasforma lungo uno scambio reciproco.
Credo profondamente che il resistere sia una spinta vitale che non può essere fermata ma che necessariamente deve essere scelta. A questo punto però diventa fondamentale il Resistere-Cambiando, per non seguire il miraggio di una inconsolabile, malinconica eternità.
Credo profondamente che il resistere sia una spinta vitale che non può essere fermata ma che necessariamente deve essere scelta. A questo punto però diventa fondamentale il Resistere-Cambiando, per non seguire il miraggio di una inconsolabile, malinconica eternità.
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