Mentre di COVID-19, e di una serie di
temi che gli gravitano intorno, se ne parla in abbondanza, SOFFIONE ha
proposto alla redazione queste considerazioni molto interessanti di cui
nessuno si è occupato a livello mediatico. Ma questo non vuol dire che
comportino un minor portato di sofferenza.
Insomma,
state per leggere un articolo "al tempo del COVID-19" che tratta di
tutti coloro che, per varie ragioni, sono esclusi dalla grancassa dei
mass-media.
Ecco perché, circa 20 anni fa abbiamo fatto un seminario dal
titolo "Le parole sono uguali per tutti?". Da allora le cose non
sembrano essere cambiate più di tanto...
Grazie SOFFIONE!
LA REDAZIONE
* * *

Buongiorno, prima di tutto il mio pensiero va a chi non ce l’ha fatta o non ce la farà, in particolare agli anziani, che ci hanno cresciuto, dandoci tanto, insegnandoci tanto e tanto potevano ancora insegnarci. La morte è sempre orribile, però, penso che questa sia una morte più orribile di altre, perché non puoi comunicare con nessuno, chiuso in uno “scafandro” fino all’ultimo respiro, contornato da persone che non conosci, lontano dagli affetti di una vita, senza una carezza, un bacio, un abbraccio, un sorriso e una parola di conforto. Ringrazio le persone che, per mestiere e non solo, dottoresse e dottori, infermieri e infermiere, farmaciste e farmacisti, volontari e volontarie, la Protezione Civile, senza dimenticare tutti e tutte coloro che fanno funzionare i reparti ospedalieri e la nostra Sanità pubblica. Sono, invece, meno propenso al ringraziamento alle persone che non hanno predisposto piani d’azione adeguati a questa Pandemia e che negli anni passati hanno tagliato le risorse al nostro Servizio Sanitario Nazionale e Regionale.
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