Avevamo chiesto a Jack P., che di arte ne sa un bel po', di scriverci delle "pillole" d'arte contemporanea per noi ed i nostri lettori. Ci aveva accontentati e non c'è periodo migliore di questo di dedicarsi a conoscere nuovi artisti.
Grazie Jack!
LA REDAZIONE
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Concetto spaziale |
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Attese |
Dopo ripetuti inviti da parte dei redattori de l'urlo, a tenere una piccola rubrica di arte moderna e contemporanea, mi sono deciso ad iniziare. Allora, iniziamo subito con questa avventura. Inizialmente, alcuni mesi fa, scrissi un numero speciale dal titolo “Rinascita artistica”, nel quale parlavo della mia passione per Jackson Pollok e dell’uso di espressioni artistiche come terapia, sfogo, svago, passatempo oltre che sistema per aprire la mente. In questo mio scritto, vorrei prendere in esame un’artista molto famoso, discusso perché provocatorio e strapagato dai collezionisti: il caposcuola dello “spazialismo” Lucio Fontana. Innanzitutto cercherò di dare una piccola indicazione sulla valutazione visiva e sensitiva,, insomma un po' di istruzioni per l’uso, visto che nel titolo parlo di "pillole". L’arte moderna va vista, rivista, guardata con cura ed eventualmente sentita. A me capita sovente di emozionarmi di fronte ad un lavoro astratto oppure informale, cioè senza figurazione. Dopo aver fatto ciò si è liberi di dire: mi piace, non mi piace, non è di mio gusto. Altro piccolo consiglio è quello di non commentare un’opera d’arte con un cinico: "lo sposso fare anch’io".
Ci tengo a ribadire, che chi afferma "lo posso fare anch’io", si rimbocchi le maniche e lo faccia, ci dimostri che riesce a farlo, se anche fosse, però, non è stato il primo a pensarlo!!!! Tornando a Lucio Fontana, faccio un piccolo riassunto dei suoi lavori più famosi: "i concetti spaziali" oppure "le attese", che altro non sono che tele monocrome, cioè dipinte di un solo colore, poi tagliate con un rasoio che Fontana realizzo a partire dal 1959. Cito un paio di episodi per spiegarmi meglio. Poco tempo fa mi sono imbattuto in una interminabile discussione, in un social, sulla famosa opera di Fontana, per intendersi i tagli di cui parlo sopra. I commenti tipo "li posso fare anch’io" erano molteplici, poi qualcuno ha scritto che avrebbero potute farle anche i loro figli di tenera età, anche se, secondo me, un rasoio ben affilato non è proprio indicato darlo in mano ad un bimbo di 2 anni… Il commento più divertente è stato: "potrebbe farlo anche il mio gatto".
Ci tengo a ribadire, che chi afferma "lo posso fare anch’io", si rimbocchi le maniche e lo faccia, ci dimostri che riesce a farlo, se anche fosse, però, non è stato il primo a pensarlo!!!! Tornando a Lucio Fontana, faccio un piccolo riassunto dei suoi lavori più famosi: "i concetti spaziali" oppure "le attese", che altro non sono che tele monocrome, cioè dipinte di un solo colore, poi tagliate con un rasoio che Fontana realizzo a partire dal 1959. Cito un paio di episodi per spiegarmi meglio. Poco tempo fa mi sono imbattuto in una interminabile discussione, in un social, sulla famosa opera di Fontana, per intendersi i tagli di cui parlo sopra. I commenti tipo "li posso fare anch’io" erano molteplici, poi qualcuno ha scritto che avrebbero potute farle anche i loro figli di tenera età, anche se, secondo me, un rasoio ben affilato non è proprio indicato darlo in mano ad un bimbo di 2 anni… Il commento più divertente è stato: "potrebbe farlo anche il mio gatto".
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