martedì 31 marzo 2020

FOLLIE DA COVID-19, ovvero: DIARIO BIZZARRO DI UNA QUARANTENA CHE SEMBRA UN QUARANTENNIO!!! 2° puntata

Inutile nascondercelo... la quarantena sortisce effetti strani e imprevisti. Chi si incazza di brutto, chi si deprime, chi si agita, chi si rilassa, chi non riesce a stare fermo e chi reagisce in maniera alquanto bizzarra! Così, in questa rubrica abbiamo deciso di tenere il resoconto di tutte le cose belle e un po' strampalate che accadranno nei dintorni de l'urlo per colpa del virus, della quarantena, delle restrizioni, della troppa televisione, internet, social, giochi, torte, nutelle...
Forse ne vedremo delle belle!

Ecco la risposta di ENCE alla poesia del post precedente...

LA REDAZIONE DE L'URLO


*  *  *

Carissimo ****** ***ndo
Le tue rime sto apprezzando
Sei un poeta navigato
Hai un dono fatato
Con la tua allegria
E un po' di follia
Ci dai gioia e armonia!
Continua così
Fai rime tutti i dí!

lunedì 30 marzo 2020

DIARIO DA ZURIGO (92° puntata)

Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagna periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da CAFA, un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo e che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.

LA REDAZIONE DE L'URLO

 *  *  *

19 marzo 2020

Andrà tutto bene!
E' l'incoraggiamento che si legge ovunque a causa del Coronavirus che e' arrivato anche qui, la Svizzera ha preso precuazioni, non come l'Italia, ma quasi.
Io mi reco sempre al solito orario al lavoro ma uso tutte le protezioni necessarie: mascherina, guanti e tanta saggezza. Si tengono le giuste distanze dalle persone, anche se non ce ne sarebbe bisogno perchè c'è veramente poca gente a passeggio.
Personalmente non ho mai vissuto una situazione del genere, penso che siamo davanti ad un momento storico rispettoal quale potremo parlare di "prima" e "dopo" Coronavirus. Ma c'è anche un aspetto piu' profondo: con questa epidemia la vita ci sta dando la "scossa" per scuotere le nostre coscienze e per formare nuova vita. Non credo che sia diverso da uno scritto del Daischonin del 1260 dove egli preannunciava epidemie e carestie nel suo Giappone, ormai preda di un' impoverimento spirituale. Lo scritto diceva così: "Addottare l'insegnamento corretto per la pace del paese", ora siamo nella stessa situazione di allora.
La storia si ripete sempre.

sabato 28 marzo 2020

SINAPSI FUORI CONTROLLO (n°15)

Lux è un redattore de l'urlo che ci invia periodicamente dei materiali molto interessanti. Lui stesso ha definito i suoi lavori conseguenza delle sue "sinapsi fuori controllo". Così abbiamo deciso da aprire nel nostro blog una rubrica proprio con quel titolo, perché quello delle sue sinapsi è un "fuori controllo" che produce ottimi risultati! Continua così Lux!

Possiamo dirlo? Lo diciamo: in questo pezzo si sente chiaramente il contagio da Coronavirus!!!

LA REDAZIONE DE L'URLO

*  *  * 

 
L'amore al tempo del corona virus

Ci fu, un tempo in cui,
Le interazioni,
Erano considerate
Debolezze;
Seguirono tempi,
In cui, le gesta
Furono soggiogate
Da false moralità, e,
Bandite dalla quotidianità
Per impedire
Di uscire dalla sfera divina;
Tali imposizioni
Generarono mostri
Orribili!!!
Ci furono roghi, torture;
E metodi fuori da
Ogni natura
Così detta, umana.
Infine, la natura, oggi
Chiede rispetto;
La natura non
Fa nulla di inutile...
Oggigiorno ci dice
Che è ora di basta
E che dobbiamo
Piagarci al suo volere!!!
È arrivato il momento
Di fare pulizia, e,
Generare nuova linfa.
La paura che proviamo
Non è altro
Che il gigantesco
Senso di colpa
Di cui siamo
Artefici.

venerdì 27 marzo 2020

FOLLIE DA COVID-19, ovvero: DIARIO BIZZARRO DI UNA QUARANTENA CHE SEMBRA UN QUARANTENNIO!!! 1° puntata

Inutile nascondercelo... la quarantena sortisce effetti strani e imprevisti. Chi si incazza di brutto, chi si deprime, chi si agita, chi si rilassa, chi non riesce a stare fermo e chi reagisce in maniera alquanto bizzarra! Così, in questa rubrica abbiamo deciso di tenere il resoconto di tutte le cose belle e un po' strampalate che accadranno nei dintorni de l'urlo per colpa del virus, della quarantena, delle restrizioni, della troppa televisione, internet, social, giochi, torte, nutelle...
Forse ne vedremo delle belle!

Inauguriamo questa rubrica con un vivace scambio di poesie fra un redattore ed un altro redattore, inziamo con la prima, è di ORVE, il resto nelle prossime puntate!

LA REDAZIONE DE L'URLO


*  *  *

Mio caro *****ico
sai che ti dico 
se l'urlo riaprirà
per noi sarà felicità
con un scritto al giorno
tutti ci verranno attorno
e con un saggio
verra recapitato un gran messaggio
un messaggio d'amore e fratellanza 
che lascia fuori l'ignoranza
e con gioia e armonia
i redattori dell urlo vi dicono
lavoriamo con onestà e fantasia
anche per scacciare la malinconia 
e con tanto affetto dico a tutti i redattori
a presto
e con tanto onore
vi dico che siete tutti nel mio cuore
A l'urlo con affetto
sappi che non e un dispetto
ma è solo un giornale perfetto!

martedì 24 marzo 2020

IL NUOVO NUMERO DE L'URLO


 Forse la lettura di questo numero del giornale sembrerà un po' strana.
In effetti abbiamo chiuso questo numero quando il Coronavirus sembrava essere una minaccia  ancora circoscritta a zone limitate dell'Italia, e non aveva per nulla assunto la dimensione che, in pochissimo tempo ha raggiunto. Così sembra un numero scritto mesi o, addirittura, anni fa!
Buona lettura! E, dovendo stare a casa, può essere anche l'occasione per leggere qualche vecchio numero!!!

sabato 21 marzo 2020

BANDITO

PINEAPPLE è una redattrice che non frequenta spesso l'urlo, ma, ogni tanto, ci porta in redazione dei pezzi molto piacevoli. Questo ha una godibilissima cadenza rap ed è molto aggressivo e intenso.
Complimenti PINEAPPLE, da tutta

LA REDAZIONE
 
*  *  *


BANDITO

Rit:
eravamo insieme, avevamo tutto,
poi una sera mi hai distrutto.
Sono rimasta sola a piangere, senza nessuno che mi consoli.
Te la sei cercata, hai fatto la merdata.
Ora rimani in questa città bruciata.

Lui:
 Ero morto dentro, sicuramente eri contento.
All’inizio credevo che fosse amore,
ma in realtà, era un tumore.
Mi brucio con il fuoco, credendo in tal gioco.
Dicevi di essere la mia ragazza,
che per me tu eri pazza.
Poi ti ho scoperta,
niente amore sotto quella coperta
Per me eri tutto e in un attimo mi hai distrutto.

Lei:
 Eri bello come un gioiello, forbito,
ma poi sei impazzito,
mi hai aggredito
Ed io ho avuto paura in quella notte scura…
Ti ho amato come non mai, ma ogni sera,
tu mi tradivi con un’altra, piena di guai.
Per me sei solo un bandito,
non hai mai pensato di mettermi l’anello al dito…

giovedì 19 marzo 2020

RAPSODIA (ultima parte)

Questo lungo articolo di DUMBO non è solo la recensione del film dedicato ai Queen, è anche un esempio di come un film possa essere l'occasione di riflettere su questioni molto serie.
Come accade spesso DUMBO ha fatto centro anche questa volta.

LA REDAZIONE

*  *  *

I Queen erano principalmente Freddy Mercury e, nonostante Taylor e May abbiano tenuto in vita il gruppo anche dopo la sua morte, (Deacon lasciò il gruppo immediatamente dopo la scomparsa di Freddy Mercury) nessuno può negarlo. Che si puo dire di questo film? Fatto sicuramente bene, anche se molte cose pare siano state romanzate, come ad esempio le colpe addossate al “cattivo” manager Paul Prenter, che nel frattempo è morto per cui non ha potuto dire la sua. L’interprete Rami Malek ha vinto l’oscar perchè è perfetto per quella parte; bisognerà vedere se ne farà altre. Anche i costumi e la sceneggiatura sono buone. In generale un film che non può non piacere anche solo per la colonna sonora, e credo che il suo enorme successo sia dovuto anche al fatto che una figura come Freddy Mercury se n’è andata troppo in fretta, lasciando un indiscusso vuoto. Per la cronaca io l’ho visto due volte!

DUMBO

(fine)

mercoledì 18 marzo 2020

RAPSODIA (parte 5)

Questo lungo articolo di DUMBO non è solo la recensione del film dedicato ai Queen, è anche un esempio di come un film possa essere l'occasione di riflettere su questioni molto serie.
Come accade spesso DUMBO ha fatto centro anche questa volta.

LA REDAZIONE

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L’obiettivo della reunion è di partecipare al Live Aid di Geldof, che li aveva corteggiati a lungo, ma loro avevano resistito in quanto, 20 minuti di esibizione, li consideravano limitanti. In realtà pare che siano stati loro ad insistere con Geldof, che non li voleva perché nel frattempo erano andati a fare dei concerti a Sun City, una specie di Las Vegas Sudafricana in un periodo in cui si era in pieno apartheid. Si arriva quindi al concerto di Wembley e nel frattempo Freddy Mercury confessa di essere malato al resto del gruppo, che fa quadrato attorno a lui. L’esibizione è una definitiva ed imperitura consacrazione dei quattro, e le scene del concerto in cui 100.000 persone cantano tutte insieme “We are the champions” sono letteralmente da brividi, e la scritta in cui si annuncia che sei anni dopo Freddy Mercury sarebbe morto rinnovano la commozione per la morte di uno che è stato indiscutibilmente uno dei piu talentuosi e carismatici frontman della storia.

lunedì 16 marzo 2020

RAPSODIA (parte 4)

Questo lungo articolo di DUMBO non è solo la recensione del film dedicato ai Queen, è anche un esempio di come un film possa essere l'occasione di riflettere su questioni molto serie.
Come accade spesso DUMBO ha fatto centro anche questa volta.

LA REDAZIONE

*  *  *
Nel film Freddy Mercury viene descritto come una persona che soffre di solitudine e che quindi si getta in qualunque festino e baccanale in cui non mancavano anche droghe varie. In realtà pare che anche gli altri tre componenti della band non disdegnassero questi baccanali, e le scene descritte nel film in cui May e Taylor tornavano in famiglia invece di restare alle feste sembrerebbero poco aderenti alla realtà. Così come la relazione che Freddy Mercury ebbe con il suo manager Paul Prenter non fu così distruttiva com’è descritta nell’opera. Fatto sta che dopo un periodo buio fatto appunto di sballo 24/7, in cui Freddy Mercury si era isolato dal gruppo per intraprendere una carriera da solista, in seguito ad una grossa offerta viene convinto (o si convince) a rientrare con il resto della band, che non si era mai sciolta ma non faceva piu dischi.

domenica 15 marzo 2020

RAPSODIA (parte 3)

Questo lungo articolo di DUMBO non è solo la recensione del film dedicato ai Queen, è anche un esempio di come un film possa essere l'occasione di riflettere su questioni molto serie.
Come accade spesso DUMBO ha fatto centro anche questa volta.

LA REDAZIONE

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Fateci caso e vi accorgerete che solo sulla RAI ci sono stati due special, uno condotto da Morgan l’altro direttamente dalla BBC, con filmati d’epoca oltre a diverse pubblicità riguardanti vari prodotti commerciali. Il film inizia con l’incontro di Freddy Mercury, che in realtà si chiamava Patrick Bulsara ed era nato a Zanzibar, con un gruppo di modeste ambizioni in cui suonavano Roger Taylor e Brian May, rispettivamente batteria e chitarra. Peter Deacon (basso) arriverà in seguito. Il film racconta i primi contatti, i primi concerti. Poi, grazie al manager di Elton John, arriva il primo contratto con la EMI. Seguono i primi successi e il tour negli USA che, per una rock band, significano la consacrazione reale e la consapevolezza del successo. Ma il tour americano è anche (secondo il film) la presa di coscienza della bisessualità di Mercury che lo porterà a rompere con la ragazza con cui stava dai tempi di Londra, Mary, e a gettarsi in un vorticoso giro di incontri omosessuali in qualunque parte del mondo si trovasse ad alloggiare. Il film insiste molto su questo carattere di Mercury, ma sembrerebbe che le cose non siano propriamente andate così; il bassista Peter Deacon infatti si è parzialmente dissociato dalla trama del film che per la cronaca è stato coprodotto da May e Taylor.