Questo lungo articolo di DUMBO non è solo la recensione del film dedicato ai Queen, è anche un esempio di come un film possa essere l'occasione di riflettere su questioni molto serie.
Come accade spesso DUMBO ha fatto centro anche questa volta.
LA REDAZIONE
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Fateci caso e vi accorgerete che solo sulla RAI ci sono stati due special, uno condotto da Morgan l’altro direttamente dalla BBC, con filmati d’epoca oltre a diverse pubblicità riguardanti vari prodotti commerciali. Il film inizia con l’incontro di Freddy Mercury, che in realtà si chiamava Patrick Bulsara ed era nato a Zanzibar, con un gruppo di modeste ambizioni in cui suonavano Roger Taylor e Brian May, rispettivamente batteria e chitarra. Peter Deacon (basso) arriverà in seguito. Il film racconta i primi contatti, i primi concerti. Poi, grazie al manager di Elton John, arriva il primo contratto con la EMI. Seguono i primi successi e il tour negli USA che, per una rock band, significano la consacrazione reale e la consapevolezza del successo. Ma il tour americano è anche (secondo il film) la presa di coscienza della bisessualità di Mercury che lo porterà a rompere con la ragazza con cui stava dai tempi di Londra, Mary, e a gettarsi in un vorticoso giro di incontri omosessuali in qualunque parte del mondo si trovasse ad alloggiare. Il film insiste molto su questo carattere di Mercury, ma sembrerebbe che le cose non siano propriamente andate così; il bassista Peter Deacon infatti si è parzialmente dissociato dalla trama del film che per la cronaca è stato coprodotto da May e Taylor.
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