DUMBO ha senz'altro in dono la
capacità di scrivere benissimo e, in particolare, di saper scrivere in
maniera soave anche di faccende poco piacevoli. Questo suo pezzo sembra
tratto dalle pagine iniziali di Tre uomini in barca di Jerome K.
Jerome, ma non è una storia inventata, è un evento realmente accadutogli
di recente. Adesso siamo contenti che stia meglio e, soprattutto, siamo
molto contenti che abbia trasformato le sue traversie in questo piccolo
gioiello di narrativa!
Buona lettura, siamo sicuri che ve lo godrete quanto ce lo siamo goduto noi!
LA REDAZIONE DE L'URLO
* * *
Ma la mia solitudine dura qualche ora, perché viene ricoverato un signore ottantunenne che ha avuto un ictus anche lui. Il malcapitato è paralizzato a letto (muove leggermente la mano sinistra) incapace di parlare, masticare e ovviamente da seguire in toto. La moglie mi informa che è in quelle condizioni da 20 anni o giù di li e, dopo i primi momenti di terrore, comincio a fare strani pensieri riguardo a quello che farei io nelle sue condizioni. Mi sforzo di non pensarci ma la sua presenza di fianco non aiuta cosi come non aiuta il fatto che tutte le mattine verso le 5 o 5,30 si mette a piangere e io non faccio nulla per provare di tirarlo sù, anche perché non sapendo proprio cosa fare non vorrei peggiorare la situazione. Mi sforzo di non pensarci, ma non è facile, e penso ad essere dimesso anche perché sono solo in osservazione, non faccio terapie e mi limito solo a prendere 9 pillole al giorno per varie cose.