Torakiki ha scritto questa splendida recensione al libro di
Hofmann che, però, ha agganciato ad alcuni temi emersi in redazione
quando si è parlato di sostanze stupefacenti. La recensione è scritta
molto bene e offre spunti di riflessioni interessanti. Pubblicarla era
un dovere!
Buona lettura.
LA REDAZIONE DE L'URLO
* * *
Questa citazione, che per certi versi descrive molto bene una possibile esperienza con certe sostanze psicoattive, nella narrazione di Hoffmann segna il punto di inizio dell'odissea del protagonista, ovvero apre a Medardo una porta su un universo per così dire alternativo, in cui i confini tra bene e male vengono messi in discussione attraverso la moltiplicazione delle manifestazioni dell'Io, che lotta senza sosta di fronte a stimoli interiori contraddittori, alla ricerca di un'unità forse definitivamente perduta. Questa drammatica esperienza di frammentazione viene superata dall'introduzione di un altro personaggio, il parrucchiere (a suo modo, maestro della mutazione), che Medardo incontra durante le sue peripezie, e che viene presentato subito fin dal proprio stesso nome come doppio, Pietro Belcampo / Peter Schonfeld. Belcampo rappresenta un'altra forma di umanità, ed attraverso un uso libero, spregiudicato e creativo del linguaggio e della parola introduce l'ironia e la follia “consapevole” come superamento del conflitto che dilania il protagonista.
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