Sabato 22 gennaio 2022 il nostro blog ha pubblicato un post di RIBE intitolato La parola "pregiudizio". Questo post di MOSTRO è una risposta a quel post che abbiamo già provveduto a girare a RIBE, chissamai che non ne nasca un bel dibattito pubblico su queste pagine!
(La vignetta è anch'essa opera di MOSTRO)
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Il concetto di pregiudizio non è negativo, è innocuo fino a quando non si accompagna all’aggettivo "ottuso". La parola giudizio può trarre un po' in inganno perché ricorda giudice, sentenza, ossia qualcosa di definitivo. In realtà fin da quando la nostra specie si muoveva in gruppi armati di sassi e qualche amigdala, doveva far attenzione a tutto, ma proprio a tutto. Ogni esperienza negativa vissuta doveva mettere in allarme qualora potenzialmente ripetibile. Quella che era semplice diffidenza, fino a prova contraria, assomiglia molto alla nostra conoscenza, cultura forse. Ovviamente la flessibilità, intesa come disponibilità e capacità di saper modificare velocemente il vecchio giudizio, dopo aver superato la paura iniziale, è una virtù fondamentale. Quando si verifica per bene che non sussistano pericoli, essere flessibili significa progredire, mentre restare fermi sulle proprie posizioni significa scappare sempre di fronte al fuoco, e non inventare mai l'accendino BIC.
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