venerdì 28 dicembre 2018

RINASCITA ARTISTICA (p.2)

Questo articolo di Jack. P. è comparso nel numero de l'urlo di marzo 2018, ci sembra interessante per riflettere su quanto l'arte non abbia una funzione "decorativa" o, banalmente, consolatoria, ma può essere un potente strumento di cura e di benessere! Grazie Jack di questo articolo!

LA REDAZIONE DE L'URLO

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La passione per l’arte moderna è iniziata quando ho letto due libri, il Diario di un genio di Salvador Dalì e l'autobiografia di Peggy Guggenheim, famosa mecenate e proprietaria di Gallerie d’Arte Moderna e contemporanea, collezionista e proprietaria delle omonime collezioni di New York e Venezia. Peggy Guggenheim mi affascina perché ebbe l'opportunità di conoscere numerosissimi artisti: Marcel Duchamp, grazie al quale entrerà in contatto con il movimento Dadaista, poi Man Ray, Costantin Brancusi ed anche André Breton, poeta riconosciuto come importante teorico del Movimento Surrealista. Sarà proprio Breton che introdurrà Peggy nell'arte. Anche l’influenza di Dalì sarà determinante con la sua geniale vena artistica, la sua stravaganza e l'unicità di genere dei suoi simboli, come i suoi orologi Molli che lo renderanno famoso e inimitabile.
Peggy nel 1938 inaugura a Londra, dove si era trasferita, la sua galleria privata chiamata Guggenheim Jeune, diventando la più importante sostenitrice delle nuove avanguardie del periodo. Tra gli emergenti di quel periodo credo sia importante citare il più famoso: Vassiliy Kandinskji, ma anche Alexander Calder e Pablo Picasso, cubista. Grazie a tali influenze Peggy continuerà ad apprendere, amare, sentire, vedere senza limitarsi all’apparenza della prima osservazione. Piano piano decise di trasformare la sua Galleria in un vero proprio Atelier aperto agli artisti e al pubblico acquistando cosi sempre maggior fama intenzionale.


(continua)

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