martedì 5 dicembre 2017

IL DEEP WEB - prima parte

Ci è giunto in redazione questo interessantissimo articolo di RoBo sul deep web, questa specie di sottoscala inquietante ed oscuro di internet dove si trova di tutto. RoBo lo descrive in maniera dettagliata ed efficace, ed è per questo che la redazione ha valutato che fosse giusto pubblicarlo sul nostro blog in attesa di pubblicarlo anche sulla nostra versione cartacea.

LA REDAZIONE DE L'URLO

*  *  * 

È necessario sapere che il web e un posto molto più complesso di quel che immaginiamo, alcune volte pericoloso, spesso preziosa miniera d'informazione quasi del tutto libera da ogni forma di controllo e che pud quindi rivelarsi pieno di insidie. Come se non bastasse, nel web possiamo essere derubati, traditi e colpiti da forze invisibili di cui non ne comprendiamo del tutto la portata.
Non serve dirlo, quel che noi chiamiamo web è una minima parte della rete, la punta di un iceberg enorme. Eppure la "rete" é una sola, Internet è uno solo, non si tratta di "mondi paralleli". Semplicemente c'è il web in chiaro, quello indicizzato e organizzato, quello nel quale navighiamo attraverso i motori di ricerca, e c'e il web "anonimo", non indicizzato, dove i siti non terminano per con ".it", ".com", ".org", ecc. Sono siti che cambiano, chiudono (o vengono chiusi) costantemente e non si riescono a trovare semplicemente cercando su Google. Quella parte di internet è nascosta (per quanto possa esserci qualcosa di nascosto, su internet) e nonostante ci possa andare chiunque, utilizzando gli strumenti giusti, non è alla portata di tutti. Nel deep web si muove chi vuole rimanere anonimo per un motivo о per I'altro. Ovviamente è impossibile I'anonimato assoluto sul web ma, viaggiando su siti non indicizzati о senza un indirizzo fisso, risulta più facile nascondere i propri movimenti. È un po' come rintracciare una persona senza fissa dimora. Per capirsi: quando navighiamo su internet lasciamo delle tracce avendo una specie di "numero di targa" chiamato "indirizzo IP" attraverso cui siamo costantemente identificabili. Per navigare nel deep web invece nascondiamo il nostro IP - о meglio, lo cambiamo - divenendo cosi più difficili da individuare. Nel deep web (anche detto dark web, covo di criminali e lestofanti) siamo quindi delle macchine con una targa falsa che si muove tra luoghi non segnati sulle comuni carte geografiche e fra case senza indirizzi. Per tutti questi motivi ci vuole una motivazione specifica per muoversi nel deep web (d'ora in poi DW). Questa regione è una porzione della rete grande più о meno 500 volte il web indicizzato. E se pensiamo a quanto è grande I'internet che comunemente usiamo, ci possiamo fare un'idea di quanto sia vasto il DW. Se consideriamo poi quanto sia privo di punti di riferimento, ci rendiamo conto di quanto sia difficile muoversi al suo interno. Nel DW ci va, insomma, chi ha un motivo per andarci e chi sa cosa cercare. Ci vanno i pedofili per lo scambio di materiale pedopornografico, ci va chi vuole del porno illegale, ci vanno hacker e cracker, ci va chi vende (e compra) droga о armi o documenti falsi. Ci vanno jihadisti e terroristi, i truffatori, le sette, gli amanti degli snuff (Nel gergo della cinematografia, l'espressione "snuff" o "snuff movie" - dall'inglese "spegnere lentamente" - si riferisce a presunti video amatoriali realizzati sotto compenso in cui vengono mostrate torture realmente messe in pratica durante la realizzazione del film culminanti con la morte della vittima, fonte Wikipedia) e i semplici curiosi

Fine prima parte 

Nessun commento:

Posta un commento