mercoledì 6 aprile 2016

DIARIO DA ZURIGO (prima puntata)

Non tutte le redazioni possono permettersi un inviato dalla Svizzera... Noi si!
C. è stato un assiduo frequentatore della nostra redazione per molti mesi, poi una bella opportunità lo ha portato a trasferirsi a Zurigo nell'estate dello scorso anno. A noi, sinceramente, è dispiaciuto che sia dovuto andare via, ma nello stesso tempo siamo stati felici di vederlo entusiasta nell'affrontare questa nuova avventura.
Il fatto che sia partito, però, non ci ha impedito di rimanere in contatto. Da gennaio C. ci scrive con continuità delle esperienze che sta facendo nella sua nuova città. I suoi racconti ci sono sembrati un bellissimo spaccato di vita che riteniamo valga la pena di condividere con tutti i nostri lettori. Così abbiamo deciso di aprire questa rubrica "Diaro da Zurigo" in cui pubblicheremo con cadenza variabile i suoi racconti ed i suo commenti. E non escludiamo, per il futuro, che questa narrazione diventi anche qualcos'altro!
C. TI ABBRACCIAMO E SIAMO TUTTI CON TE.

LA REDAZIONE DE L'URLO

* * *


Esperienza svizzera 
Sono arrivato in questo paese a metà luglio del 2015 reduce da un intervento ad un orecchio, precisamente quello sinistro. Ho una otosclerosi dove è stato necessario intervenire, ma le cose non sono migliorate, anzi, ancora oggi non ci sento bene.
Questa difficoltà mi rende non pochi problemi: la sensazione è quella di essere ancora più solo in un paese che non conosco e che mi spaventa molto.
Questa mia nuova esperienza è stata stimolata da una proposta di lavoro fatta da mio cugino M. titolare di un ristorante italiano a Zurigo. Io sono un ragazzo semplice che ha dovuto, in questi anni, uscire da delle complicate dinamiche di dipendenza e trovarmi, da un giorno all’altro, a interagire con il personale  e con la clientela del ristorante non e stato per niente facile.
Le mie giornate ruotavano mattina e sera in base ai turni lavorativi disposti da mio cugino. Ho portato dall’Italia tutte le valigie contenenti le cose più care compresa la Fede che mi ha permesso di superare tanti ostacoli. Oggi mi posso definire un devoto del sutra del loto, una promessa che si fa in eterno, per portare avanti questa particolare pratica che permette di diventare felici.


2 gennaio 2016
Giornata uggiosa: piove e fa freddo. Non ho dormito bene, l'orecchio operato mi fischia interrottamente. Ho fatto una buona colazione e mi sono buttato a fare le pulizie della stanza. Ho sistemato i nuovi libri e ho cambiato le lenzuola al letto. Sono andato fuori di casa per riparare la ruota bucata della bici in un negozio qui vicino e mi hanno chiesto troppo per i miei gusti. Devo investire su me stesso, questi giorni, apparentemente morti, possono essere di fondamentale importanza se sfruttati bene con un buon libro e con una sincera recita del sutra.


3 gennaio 2016
Mi sono svegliato tardi. Mi ha svegliato un sole limpido che penetrava dalla finestra. Ho avuto un leggero senso di colpa per aver dormito troppo, ho fatto una buona colazione e ho recitato un’ora il sutra del loto.
 Sono uscito di casa per una corsa. Domenica ci sono parecchi sportivi che fanno jogging. Ho letto un libro per tutto il pomeriggio e mi ha fatto riflettere. E’ una storia che parla della consapevolezza. Diceva che noi uomini siamo animali abitudinari cioè ripetiamo le azioni, in funzione del nostro passato, nel presente. Ma se sviluppiamo una forte consapevolezza riusciamo a cambiare il presente per un futuro migliore. Non siamo un nastro registrato ma diventiamo il registratore di una nuova musica. Ho telefonato a due miei amici per gli auguri di un felice anno. A letto alle 23:00.


4 gennaio 2016
Sveglia alle 7:45. Non ho dormito per niente, fuori piove a dirotto e come programma, prima del lavoro, ho delle commissioni da fare: aggiustare la gomma della bicicletta ed andare a fare l’iscrizione all’ufficio disoccupati. Devo essere alle 10 al lavoro.  Alla RAV [RAV è la sigla dei Centri per l'impiego svizzeri, N.d.R.] trovo parecchia gente che non mi fa passare è che non mi capisce. Mi sono innervosito dando dei segni di arroganza.  Al lavoro tutto bene, ho fatto le pulizie della cucina. Ho parlato ad una mia collega della pratica del buddismo e della mia esperienza passata, domani le darò il libricino “felicità in questo mondo”.  Mi sono promesso che devo stare calmo, non devo cadere nel mondo della collera. Ho saltato la riunione di discussione. Il lavoro è finito troppo tardi. Prima di dormire ho letto un libro.

(Fine prima puntata...)

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