giovedì 29 luglio 2021

SINAPSI FUORI CONTROLLO n° 20

Lux è un redattore de l'urlo che ci invia periodicamente dei materiali molto interessanti. Lui stesso ha definito i suoi lavori conseguenza delle sue "sinapsi fuori controllo". Così abbiamo deciso da aprire nel nostro blog una rubrica proprio con quel titolo, perché quello delle sue sinapsi è un "fuori controllo" che produce ottimi risultati!


LA REDAZIONE DE L'URLO
 

 *  *  *

 

IL GRANDE FUOCO

Sarebbe facile tornare indietro, e dire,
Anch'io di colpe ne ho...
Ma non è proprio possibile?
E quante volte ci ho provato,
E chissà quante volte proverò
E troppe volte
Non ho capito
A chi dei due
Rinuncerò.
Portami via
Da tutta questa gente
Che nulla sa
E mi dira
Solo una favola
Dove niente è vero
E che non c'è futuro in noi,
Ma vedrai,
Cambio vita tutti i giorni
Se vuoi
E per nn soffrire
Non mi fermo mai
Se vuoi, cercami nelle
Tue profondità,
Perché è lì che
Esiterò per sempre.



 

lunedì 26 luglio 2021

CINEMA E DINTORNI n° 1 - "UN ALTRO GIRO" (ultima parte)

 In redazione ci sono molti appassionati cinefili che hanno conoscenze e competenze da vendere sul cinema. Così abbiamo deciso di aprire questa nuova rubrica che potrà contenere di tutto sul cinema, recensioni, suggerimenti, riflessioni, stroncature. Tutto.
Apre le danze una bella recensione di Dumbo.
Che ha preso a pretesto un film di recente pubblicazione per fare una serie di rilfessioni personali molto interessanti. Attenzione! Il testo contiene degli spoiler!

 *  *  *

Ma ogni medaglia ha due facce: infatti, andando avanti con l'esperimento, la situazione sfugge di mano ai protagonisti che man a mano aumentano le dosi del disinibente arrivando a livelli di ebbrezza preoccupanti e soprattutto evidenti a tutti. In una circostanza uno dei quattro arriva in classe decisamente sbronzo creando sconcerto tra gli studenti e, cosa peggiore nel preside, fino a quando succede un episodio mortale che non ho capito se si tratti di un incidente o un vero e proprio suicidio da parte di uno dei quattro e, in quella circostanza, viene deciso che l'esperimento deve essere interrotto.
La conclusione che si potrebbe trarre è forse la più banale: usare determinate sostanze è pericoloso perché è possibile perdere il controllo della situazione, ma non è questo ciò che vorrei sottolineare. Personalmente credo che assumere sostanze esterne (di qualunque tipo) per superare limiti personali e/o caratteriali, per essere piu "brillanti" insomma, ed apparire migliori di quello che si è, sia profondamente sbagliato anche se si riesce a controllare la situazione. Detesto il clima competitivo che si è instaurato da qualche decennio a questa parte, che troppo spesso ti porta a voler essere quello che non sei. La vita è un insieme di tante cose ed aspetti, anche la merda ne fa parte. L'importante è che non prevalga eccessivamente ma cancellarla in modo artificioso penso sia sbagliato e alla lunga molto rischioso.

giovedì 22 luglio 2021

E' USCITO IL NUMERO 83 DE L'URLO!!!

 


Un altro numero sui vaccini... che p**le!
Ok, forse sarà anche così, ma intanto le nostre chiacchierate, cicilicamente, anche su quel tema tornano, e ci sembrava giusto non lasciare cadere nel vuoto gli sviluppi delle nostre riflessioni!

Come sempre il numero è scaricabile cliccando sotto "Archivio de l'urlo" nella colonna di destra di questo blog. 


BUONA LETTURA DALLA REDAZIONE DE L'URLO!!!!

lunedì 19 luglio 2021

CINEMA E DINTORNI n° 1 - "UN ALTRO GIRO" (seconda parte)

 In redazione ci sono molti appassionati cinefili che hanno conoscenze e competenze da vendere sul cinema. Così abbiamo deciso di aprire questa nuova rubrica che potrà contenere di tutto sul cinema, recensioni, suggerimenti, riflessioni, stroncature. Tutto.
Apre le danze una bella recensione di Dumbo.
Che ha preso a pretesto un film di recente pubblicazione per fare una serie di rilfessioni personali molto interessanti. Attenzione! Il testo contiene degli spoiler!

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Durante una cena in un ristorante, uno dei quattro partecipanti accenna alla teoria di uno psichiatra, tal Finn Skarderud, che probabilmente in da quelle parti sono un nome e un cognome, che afferma come l'essere umano ha un deficit alcolico pari al 5% che lo rende meno brillante e attivo nelle relazioni umane e psico-fisiche. In poche parole con un assunzione (nemmeno troppo modesta) di alcool le prestazioni individuali migliorerebbero notevolmente. Nel clima di baldoria generale i quattro si dimostrano interessati a questa teoria e decidono tutti quanti di fare una sperimentazione pratica. Stabiliscono la quantità di alcool da ingerire durante la giornata a partire dalle prime ore del mattino, anche in orario lavorativo a scuola, ed iniziano quello che loro chiamano esperimento scientifico. Sorprendentemente nelle prime settimane la prova dà esiti positivi in quanto tutti e quattro passano da una vita noiosa, fatta di un lavoro routinario a scuola e da rapporti familiari un po’ frusti e logori, ad un ritrovato interesse nelle materie da loro insegnate e nel rapporto in casa. In pratica si accorgono di diventare persone totalmente diverse, in meglio, grazie a qualche semplice cicchetto durante la giornata. Al riguardo devo fare una considerazione personale sull'argomento, effettivamente devo ammettere che in condizioni di euforia da alcool mi capita spesso di sentirmi più sciolto, disinibito e brillante, per cui mi sono ritrovato nel racconto del film e nelle avventure dei protagonisti.

sabato 17 luglio 2021

CIAO DEA

Salutare chi va via è sempre una cosa difficile, soprattutto quando le si era affezionati.
L'altro ieri Dea ha salutato tutti ed è andata a sistemarsi in altre dimore e, come sempre, chi resta da quest'altra parte non può che lamentarsi di quanto gli è stato sottratto. Per Dea potrebbe valere quello che si diceva di Braccio di Ferro: "rissosa, irascibile, carissima". Poche volte un'ironia così efficace si è combinata con un caratteraccio spinoso e urticante. Ma era impossibile non volerle bene (come era ugualmente impossibile, certe volte, non desiderare di mandarla calorosamente a quel paese!).
Dea ha scritto per l'urlo articoli bellissimi che cercheremo di recuperare dai nostri archivi al più presto per riproporli in questo blog.
La salutiamo nel modo che avrebbe sicuramente preferito:
                            FORZA BOLOGNA!!!!!!

Ciao Dea, qui ti si continua a voler bene!


giovedì 15 luglio 2021

CINEMA E DINTORNI n° 1 - "UN ALTRO GIRO" (parte prima)

In redazione ci sono molti appassionati cinefili che hanno conoscenze e competenze da vendere sul cinema. Così abbiamo deciso di aprire questa nuova rubrica che potrà contenere di tutto sul cinema, recensioni, suggerimenti, riflessioni, stroncature. Tutto.
Apre le danze una bella recensione di Dumbo.
Che ha preso a pretesto un film di recente pubblicazione per fare una serie di rilfessioni personali molto interessanti. Attenzione! Il testo contiene degli spoiler!

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Ha sempre gli occhi
troppo gentili
di uno che beve parecchio
e non si guarda mai alle
spalle né allo specchio
e vive in un seminterrato
con un gatto per compagno
saranno 10.000 anni
che non fa il bagno

Ron

Il brano a in epigrafe parla di un personaggio bohemien che apprezza i piaceri della bottiglia, con tutto quel che ne consegue, ed è stato scritto da Ron e da lui eseguito nella mitica e ormai lontana tournée di Dalla e De Gregori intitolata “Banana republic”. La citazione si collega ad un film danese che è attualmente nelle sale cinematografiche e che si intitola Un altro giro. Sono andato a vederlo senza avere letto nessuna recensione attirato proprio dal fatto che è danese (oltre ovviamente al particolare che ha vinto l'Oscar come miglior film straniero). Personalmente sono sempre incuriosito dai film e dalle opere che vengono dal profondo nord Europa perché ho la sensazione che non sappiamo molto di come si vive in quelle latitudini. Mentre siamo sommersi da fatti ed avvenimenti provenienti da Francia, Germania, Inghilterra, USA, Cina e quant'altro, sembra che ci sia una sorta di cappa di silenzio su paesi come Norvegia, Svezia, Finlandia e appunto Danimarca. In particolare da quest'ultima le ultime notizie risalgono ai tempi di Amleto, pertanto ho deciso appunto di vedere questo film. La storia è quella di un gruppo di uomini amici tutti normalmente sposati e che vivono nei dintorni di Copenhagen, di professione insegnanti di liceo. Appartengono tutti a quella particolare cerchia che qui in Italia potrebbe essere definita spregiativamente “radical chic” e che invece nei paesi nordici costituiscono il ceto medio o anche medio-alto della società.

lunedì 12 luglio 2021

LE PLAYLIST DE L'URLO n° 6

Din Don Dan ha avuto un'idea interessante, quella di lanciare delle playlist musicali tematiche che rispecchiassero i gusti di chi le propone ma che avessero anche uno tema preciso. La redazione ha deciso di trasformare questa idea in una rubrica che, ovviamente, è aperta a chiunque volesse proporci la propria playlist, eventualmente anche commentata (la playlist deve contenere al massimo 10 brani). Clicca sui titoli per ascoltare i brani su youtube. Buon ascolto!

LA REDAZIONE DE L'URLO


Questa playlist è stata curata da Din Don Dan e il suo tema è:

 

Per momenti di malinconia

Mango              Rondine 

Cremonini        Il comico (sai che risate)

Venditti             Che fantastica storia è la vita

Pink Floyd        I wish you were here

The Cure           Pictures of you

The Verve         The drugs don't work

Guccini         Quello che non - Canzone delle domande consuete

Ligabue            Il giorno di dolore che uno ha

 

 

venerdì 9 luglio 2021

I SUSSURRI DE L'URLO (5° puntata)

Durante una redazione del nostro giornale convenivamo sul fatto che sarebbe stato bello, ogni tanto, fare un numero del nostro giornale solo con dei "sussurri" delicati!Non vogliamo venir meno allo spirito battagliero del nostro nome, l'urlo!, ma alle volte qualche carezza e qualche parola delicata fa anche piacere. Insomma desideravamo avviare qualcosa che fosse decisamente di segno positivo. In attesa di preparare un numero del giornale abbiamo deciso subito di aprire una rubrica del nostro blog ispirata a quell'idea!

 
Questo "sussurro" ci è stato proposto da Buffalo Bill.

LA REDAZIONE DE L'URLO


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Un portatore d'acqua, in India, aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso alle estremità di un palo che portava sulle spalle.

Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l'altro vaso era perfetto. Alla fine della lunga camminata che l'uomo faceva dal ruscello verso casa, il vaso integro arrivava colmo di tutta l'acqua raccolta, mentre quello crepato ne conteneva meno. Questo andò avanti per anni. Naturalmente, il vaso perfetto era ideale per il compito per cui era stato costruito e orgoglioso dei propri risultati; viceversa, il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, e si sentiva un miserabile fallito perché era in grado di compiere solo parte del suo compito, così un giorno decise di parlare al portatore d'acqua dicendogli:

Mi vergogno di me stesso e voglio scusarmi con te. sono stato in grado di fornire solo la metà del mio carico, perché a causa di questa crepa nel mio fianco tutta l'acqua se ne esce durante tutta la strada fino a casa tua. A causa dei miei difetti, non ottieni pieno valore dai tuoi sforzi”.

Il portatore  d'acqua disse allora al vaso: “Hai notato che c’erano dei fiori solo dalla tua parte del sentiero? Ho sempre saputo del tuo difetto, e così ho piantato semi di fiori lungo il sentiero, dal tuo lato, e, ogni giorno, mentre tornavamo tu li annaffiavi. Per anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la mia tavola e, senza il tuo essere semplicemente come sei, non ci sarebbero quelle bellezze ad abbellire la mia casa”.

La morale della storia: ognuno di noi ha dei propri difetti unici, quindi siamo tutti dei vasi rotti. Ma sono le crepe e i difetti che rendono interessante e gratificante la nostra vita. Le persone vanno prese per quello che sono, e in loro bisogna cercare sempre il bene.

Beati i flessibili.

Ricordati di apprezzare tutte le diverse persone della tua vita.

lunedì 5 luglio 2021

ANCHE QUESTA E' SOLITUDINE? (ultima parte)

Da un po'di tempo in redazione stiamo parlando di solitudine, Dumbo, in questo articolo, ha deciso di trattare un aspetto paradossale della solitudine, quella che può esserci anche quando si è insieme ad una moltitudine di persone.
Buona lettura!

LA REDAZIONE DE L'URLO

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Magari ti senti appagato per aver inviato al tuo amico su FB che sta a Ragusa o in Nuova Zelanda le foto del tuo viaggio, ma da un paio d'anni non scambi nemmeno un saluto col tuo vicino di pianerottolo. Quante volte ho visto, e credo sia capitato anche a voi che leggete, ragazzi giovanissimi seduti al tavolo di un bar, su una panchina o su dei giardini, immersi nella loro realtà virtuale, ognuno col proprio smartphone in mano, che nemmeno si scambiavano due parole tra loro, totalmente assorbiti da pagine e pagine da consultare. Anche questa è una forma di solitudine, credo, e occorrerebbe rendersene conto più spesso senza bisogno che la cronaca nera dei TG ti venga a far visita scrollandoti dal solito tran-tran quotidiano.

giovedì 1 luglio 2021

ANCHE QUESTA E' SOLITUDINE? (5° parte)

Da un po'di tempo in redazione stiamo parlando di solitudine, Dumbo, in questo articolo, ha deciso di trattare un aspetto paradossale della solitudine, quella che può esserci anche quando si è insieme ad una moltitudine di persone.
Buona lettura!

LA REDAZIONE DE L'URLO

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Insomma, si tratta di persone tali e quali a noi, ma siamo così presi a considerare solo i nostri problemi e le nostre esigenze che ormai non consideriamo minimamente chi sta attorno a noi, anche a pochi metri dal nostro uscio. Ormai siamo così impegnati a costruire relazioni sociali, amicizie, e a empatizzare con persone sempre più lontane, e quasi irraggiungibili, soprattutto grazie ai famosi o famigerati social. Ci nutriamo di quelle cose e probabilmente non riusciremo più a farne a meno. Sia chiaro, non sono contro i social, che sono un mezzo formidabile, e non voglio fare il solito discorso retrogrado tipo "siamo arrivati fin qui senza, possiamo farne a meno anche per il futuro", ma penso di poter affermare che abbiamo dato un impostazione ai nostri stili di vita che ci portano ad essere tanti individui soli dentro una moltitudine di altri individui.