MAZA è entrato in redazione da qualche mese ma ci ha offerto subito riflessioni molto interessanti. Questa perla che pubblichiamo mostra quanto sia vero che si possono dire cose molte profonde anche con poche parole! Grazie MAZA!
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Vizio e vizi capitali, ogni volta che provo a dare un senso ad una parola carica di aspetti morali e comportamentali mi si apre un mondo. La parola stessa esplode in più parole, sinonimi e affini, e tante storie fantastiche si addensano nella mente, libera di esprimere. Aspetti giuridici, religiosi, comportamentali e sociali e, non in ultimo, professionali, si aprono davanti alla parala vizio. Il vizio è liberare ogni cellula del proprio corpo al fine di compiere un’azione che non fa altro che aggravare il nostro equilibrio fisico e mentale, nella compiacenza. Le origini di ciò sono dovute ad aspetti consci e inconsci. Quelli consci sono il risultato di tutto ciò che è successo prima di noi, quello che è successo attraverso il nostro contributo e quello di altri, e da quello che accadrà a partire dalle azioni anche nostre. Quelli inconsci hanno la sostanza del karma, dell’istinto, della sesta via sensoriale. Forse il valore del vizio risiede nel percorso che ogni essere umano è destinato a seguire per poter trascendere la realtà el’essere presenti, corpo e mente, anima e spirito, nel qui e ora. Forse il valore del vizio è la ricerca di un momento di pace, ma è una pace ingannevole, che trafigge lo scorrere del tempo, come a volerlo condizionare: il vizio danza con la virtù.
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