venerdì 4 giugno 2021

L'IMPORTANZA DEL SERDP (6° PUNTATA)

Questo articolo di Buffalo Bill tocca un tema molto delicato, il rapporto col servzio di chi è in cura per una dipendenza. Ma qui viene affrontato anche un tema fondamentale in ogni percorso di recupero: cosa me ne faccio del mio passato? Come mi rapporto al vecchio "me stesso" man mano che miglioro?
Le risposte che ha dato
Buffalo Bill sono, per certi versi, sorprendenti e sarebbero uno straordinario antidoto contro la marea di retorica che avvelena e svilisce questi temi.
Grazie
Buffalo Bill, grazie davvero!

LA REDAZIONE DE L'URLO

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Per porre rimedio agli sbagli fatti nel primo anno, ho chiesto prima di tutto un coinvolgimento più attivo a mia moglie: sono fortunato ad avere una donna come lei al mio fianco. Questo per porre rimedio ad una mancanza di controllo da parte del SerDP che, come ho già detto, dovrebbe migliorare da questo punto di vista. Un altro aspetto su cui si potrebbe lavorare è far sentire di più la presenza del servizio all’interno della vita dei soggetti in cura. Molti, infatti, lasciano dopo poco il loro ingresso nel servizio altri, come è successo a me, non sentono di essere aiutati nel modo giusto, o almeno, questa è stata la mia esperienza. Forse per mancanza di mezzi, o perché gli utenti sono troppi, ma il SerDP, sembrava quasi aver “mollato il colpo” con me, se non mi presentavo ai colloqui, infatti, c’era solo la chiamata della psicologa che mi chiedeva spiegazioni e null’altro. Quello, che nel mio caso, è mancato è il sentirmi “cercato” per riprendere il percorso tutte le volte che sparivo. Inoltre credo di aver capito che la famosa bacchetta magica di cui parlavo prima, in realtà, ognuno di noi la porta con se ogni giorno: il SerDP può aiutarti ad usarla per scopi più alti e che possano renderti migliore, questo ovviamente se sei disposto a fidarti di chi mette a tua disposizione le sue conoscenze, il suo tempo e cerca di aiutarti in maniera sana e genuina.

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