Pubblichiamo questo articolo di Soffione che annuncia una novità bellissima!!
LA REDAZIONE DE L'URLO* * *
Durante questo mio fare
l’ortolano, ho vissuto bei momenti, anche se gli anziani hanno sempre detto che
“la terra è dura e bassa”, ed hanno perfettamente ragione, ma vi posso
assicurare che l’apparentemente banale
nascita di un pomodoro, o di una zucchina, possono assumere una grande
bellezza, e il coltivare può diventare un’azione dirompente, dal punto di vista
del bene comune e nelle relazioni
della comunità che pratica l’orticoltura beneficiandone dei suoi frutti. Terzo Principio della
Permacultura: “Assicurati un raccolto, non si può lavorare a stomaco
vuoto”. Adesso una mia breve
esperienza, quella che riguarda l'orto di cui vi dovevo ancora raccontare: diversi anni fa, dopo anni di dipendenza da sostanze psicoattive, ho
passato un periodo in un centro crisi, dove mi sono disintossicato; gli
operatori mi offrirono un’opportunità: quella di fare un orto. Le mie
condizioni non erano ottimali per via dell’astinenza, così come non lo erano
quelle del piccolo terreno, un arido deposito di cianfrusaglie, tutto pieno di
sassi. Considerando che era una delle poche possibilità per stare all’aperto,
in tranquilla solitudine, a parte la compagnia di una scassata radiolina che,
ogni tanto, prendeva Key Rock, e con gli ottimi consigli di una coppia di anziani,
ho iniziato a lavorare e a prendermi cura di quel pezzetto di terra. Verso la
fine del periodo di permanenza al Centro Crisi, sono rimasto piacevolmente
contento durante la visita dei miei famigliari, che hanno apprezzato la
quantità e la bellezza delle verdure coltivate. Io del resto ho provato
soddisfazione nel veder nascere e crescere il primo pomodoro, le insalate, le
carote, i ravanelli e i fagiolini.
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