mercoledì 31 luglio 2019

DIARIO DA ZURIGO (85° puntata)

Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagna periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da CAFA, un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo e che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.

LA REDAZIONE DE L'URLO

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21/05/2019
Continua a scendere la pioggia nelle giornate lavorative e nelle notti, ormai corte, di questo maggio un po' pazzerello. Oggi il capo ha pensato di mandarci a casa, il campo era impraticabile.
Ho sfruttato il tempo pomeridiano per studiare tedesco e per sbrigare alcune faccende domestiche, niente di eclatante, ho pensato di fare un' offerta alla Soka Gakkai, organizzazione di cui faccio parte per spirito di fede. Da quando pratico questo buddismo la mia vita è cambiata in meglio, ho potuto farlo grazie al mio maestro di vita Ikeda, che ha dedicato la sua vita alla pace e a propagare questo insegnamento. Tutti noi abbiamo un debito di gratitudine nei suoi confronti che voglio ripagare facendo come lui, cioè continuare la sua impresa orai estesa in tutto il mondo.

sabato 27 luglio 2019

SGUARDI

Questo splendido disegno, il cui titolo è SGUARDI, e la poesia in fondo che lo commenta, ce lo ha inviato RIMA66, siamo molto fieri di pubblicarlo, in anteprima, sul blog, ma lo inseriremo anche in uno dei prossimi numeri de l'urlo.
Complimenti RIMA66 il tuo lavoro è davvero notevole!

LA REDAZIONE DE L'URLO


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giovedì 25 luglio 2019

CHE NE SO? (seconda e ultima parte)

Certe volte i ricordi sono come un abbraccio caldo e rassicurante che tengono lontana la tristezza e il dolore, trasformandoli in una malinconia dolce e poco poco amara.
Questo articolo de l'inviatoinmotociclo ci ha fatto questa impressione e lo pubblichiamo con piacere per questa ragione.

LA REDAZIONE DE L'URLO


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Era mia madre, la chiamavo per nome per scherzare e le dicevo: "Livia, vado a fare l'idraulico, ci vediamo per cena, at'salut!". Eccoli lì i miei anni '80. Tra un mese saranno 23 anni che una dottoressa stupida e ignorante abbia fatto si che la sua vita l'abbandonasse. Beati gl'ignoranti che non sentono nulla leggendo queste righe, mentre io, solitario, ma non solo, seppure vivo solo, accetto la mia vita senza troppi rimpianti, se non quello di non aver amato ancora a sufficienza. Desidero amare ancora e poi ancora, l'infinito comincia ora, i miei occhi sono ben aperti ora, come il mio cuore che, ancora fedele, in certi momenti batte più forte, direi come quando ero un ragazzino di 16 anni, che ogni giorno è diverso, che ogni giorno accade qualcosa di nuovo.


l'inviatoinmotociclo


FINE

martedì 23 luglio 2019

CHE NE SO? (prima parte)

Certe volte i ricordi sono come un abbraccio caldo e rassicurante che tengono lontana la tristezza e il dolore, trasformandoli in una malinconia dolce e poco poco amara.
Questo articolo de l'inviatoinmotociclo ci ha fatto questa impressione e lo pubblichiamo con piacere per questa ragione.

LA REDAZIONE DE L'URLO


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"Certe notti", come diceva il Liga, "sono molto lunghe a passare'', le mie passano verso l'alba, quando senti la natura che canta al nuovo giorno e questo cinguettio continuo io l'adoro. Mi ricorda il ritorno a casa dopo uno spettacolo con la compagnia, chissà da dove, poi mi veniva quella fame stupenda di pasta e latte con tanto zucchero, quasi mi ero già dimenticato di tutta quella gente che si divertiva e ti applaudiva pure. Si, il lavoro più bello del mondo (per me si intende. Entravo in casa e, nella cucina, trovavo mia mamma che faceva il caffè con quei biscotti, si erano i Bucaneve, quello era il suo regalo personale, la sua carica prima di andare alla Weber, e sapevo che erano le 5.20. L'aspettava un altro giorno di 'pulizie, fino alle 13 circa, ossia l'ora in cui mi alzavo dal letto. Quindi seduti in quella magnifica tavola pranzavamo insieme, tele rigorosamente spenta, era l'unico momento in cui si parlava, adoravo quell'oretta in compagnia e, credo, l'adorasse pure lei.

domenica 21 luglio 2019

SINAPSI FUORI CONTROLLO (n°3)

Lux è un redattore de l'urlo che ci invia periodicamente dei materiali molto interessanti. Lui stesso ha definito i suoi lavori conseguenza delle sue "sinapsi fuori controllo". Così abbiamo deciso da aprire nel nostro blog una rubrica proprio con quel titolo, perché quello delle sue sinapsi è un "fuori controllo" che produce ottimi risultati! Continua così Lux!

LA REDAZIONE DE L'URLO

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VORREI

Vorrei poter tornare 
Al posto, che,
Chiamo casa;
Il cammino incoraggia,
E, giunto al bivio, 
Distoglie
Lo sguardo.
Nacqui acrobata;
E mi sento un nano;
Hai mercanti
Ho regalato i sogni miei;
Tutto il resto, 
Bruciato nel gorgo
Nel timore dell'essere;
Fa di me
Ciò che vuoi;
Non mi resta altro
Che continuare 
Ad avanzare. 

venerdì 12 luglio 2019

INFORMAZIONE DI SERVIZIO - CHIUSURA DELLA REDAZIONE


A tutti i redattori de l'urlo...

GIOVEDI' PROSSIMO 18 LUGLIO la redazione resta CHIUSA.

Riprenderemo le normali attività giovedì 25 luglio.

mercoledì 10 luglio 2019

ORTO A SOTTOSOPRA! (terza e ultima parte)

Pubblichiamo questo articolo di Soffione che annuncia una novità bellissima!!!

LA REDAZIONE DE L'URLO


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Ci sono altre cose che rendono la coltivazione di un orto speciale, la fatica che fai nel vangare, nello zappare, nell’innaffiare e poi nel raccoglierne i frutti, la fai per te e anche per altre persone che gusteranno ortaggi con un sapore, secondo me, spesso migliore di quelli che si acquistano in negozio o al supermercato, sicuramente senza aggiunta di chimica e a chilometri zero.
Poi ci sono i cambiamenti indotti dal coltivare un orto, bisogna rispettare i tempi della natura, non si può “voler tutto e subito”, non si può pensare a un guadagno economico vendendone i frutti, però puoi darli a chi è in un momento di crisi, ad esempio non lavora, o durante il recente terremoto, portare insalate e radicchi ad una cena comunitaria in una piccola frazione, dove il sisma aveva “picchiato forte”.
Coltivare l’orto godendone i frutti, produrre cibo sano per poi mangiarlo, trascorrere del tempo insieme facendo attività all’aperto, sono già stimolare benessere.
Infine c’è quello che ha detto Mx. Nt. quando glielo abbiamo proposto: è bello lavorare insieme, con persone con cui stai bene e con un obbiettivo comune, ti aiuta a pensare ad altro, che non sia la tua dipendenza.
Seminiamo piacevolezza e benessere nella comunità in cui viviamo.

Soffione

lunedì 8 luglio 2019

ORTO A SOTTOSOPRA! (seconda parte)

Pubblichiamo questo articolo di Soffione che annuncia una novità bellissima!!
LA REDAZIONE DE L'URLO


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Durante questo mio fare l’ortolano, ho vissuto bei momenti, anche se gli anziani hanno sempre detto che “la terra è dura e bassa”, ed hanno perfettamente ragione, ma vi posso assicurare che l’apparentemente banale nascita di un pomodoro, o di una zucchina, possono assumere una grande bellezza, e il coltivare può diventare un’azione dirompente, dal punto di vista del bene comune e nelle relazioni della comunità che pratica l’orticoltura beneficiandone dei suoi frutti. Terzo Principio della Permacultura: “Assicurati un raccolto, non si può lavorare a stomaco vuoto”. Adesso una mia breve esperienza, quella che riguarda l'orto di cui vi dovevo ancora raccontare: diversi anni fa, dopo anni di dipendenza da sostanze psicoattive, ho passato un periodo in un centro crisi, dove mi sono disintossicato; gli operatori mi offrirono un’opportunità: quella di fare un orto. Le mie condizioni non erano ottimali per via dell’astinenza, così come non lo erano quelle del piccolo terreno, un arido deposito di cianfrusaglie, tutto pieno di sassi. Considerando che era una delle poche possibilità per stare all’aperto, in tranquilla solitudine, a parte la compagnia di una scassata radiolina che, ogni tanto, prendeva Key Rock, e con gli ottimi consigli di una coppia di anziani, ho iniziato a lavorare e a prendermi cura di quel pezzetto di terra. Verso la fine del periodo di permanenza al Centro Crisi, sono rimasto piacevolmente contento durante la visita dei miei famigliari, che hanno apprezzato la quantità e la bellezza delle verdure coltivate. Io del resto ho provato soddisfazione nel veder nascere e crescere il primo pomodoro, le insalate, le carote, i ravanelli e i fagiolini.

venerdì 5 luglio 2019

ORTO A SOTTOSOPRA! (prima parte)

Pubblichiamo questo articolo di Soffione che annuncia una novità bellissima!!!

LA REDAZIONE DE L'URLO


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Il Centro sottosopra è ad Anzola dell’Emilia e, spesso, prima di partecipare alle attività, mi fermavo a osservare gli ortolani e le ortolane che lavoravano ad un orto Comunale nelle vicinanze del Centro, in quei momenti ricordavo diversi episodi ed emozioni della mia vita, le donne e gli uomini, a me cari e vicini, la campagna, la terra e le piante, mi suscitavano benessere e senso di appartenenza alla Comunità in cui vivo.
Un giorno mi sono fermato e ho chiesto se c’era la possibilità, come Centro, di avere un pezzetto di terra da coltivare, pensavo, pensandolo anche oggi, ad un’ulteriore opportunità per le persone che vengono al Centro. Prima di continuare il racconto, vi devo spiegare, brevemente, alcune cose sul Centro Sottosopra. Sottosopra è un servizio dell’Ausl, coordinato dal Servizio Dipendenze Patologiche (Ser.DP) di San Giovanni in Persiceto e gestito dalle cooperative sociali La Carovana onlus e Cadiai. È nato 1998 per garantire attività socioeducative territoriali, tra cui il periodico l’urlo che era già nato 1995. Queste attività sono intese come parte integrante del progetto di cura e offerto a persone con problemi di dipendenze patologiche. Dopo che ne avevamo fatto richiesta al comune di Anzola dell'Emilia, la scorsa settimana ci è stato assegnato in gestione un pezzetto di terra (24 mq.) da coltivare ad orto, e si trova proprio all’interno di quell’area ortiva di cui vi raccontavo in precedenza. Io ho partecipato ad alcuni orti, da quello che faceva mio padre, a quello che faccio con mio fratello dietro casa, a quello della Transizione, del gruppo della Transition Towns di San Giovanni in Persiceto, oltre ad un altro di cui vi parlerò in seguito, esperienze, sensazioni ed emozioni spesso diverse, anche se si tratta di un’attività che materialmente spesso è uguale, tuttavia cambiano il contesto, con chi e come la fai.