lunedì 27 marzo 2017

LA QUESTIONE (seconda puntata)

Questo racconto collettivo intitolato "La questione" lo abbiamo scritto per partecipare a "TUTTI", un'iniziativa della Biennale di prossimità, che si terrà a Bologna il dal 15 al 18 giugno, e che ha come scopo quello di raccogliere racconti dal sociale. Ci è piaciuto molto scriverlo e ci fa piacere condividerlo con i nostri lettori.

 LA REDAZIONE DE L'URLO

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Perché sei un pirla! Se ti succedono tutte queste cose che non pensavi che ti potessero succedere vuol dire che un po' te le sei cercate, io non cercavo certo questo stile di vita in particolare, ero sicurissimo che non avrei mai toccato la questione. Per me chi lo faceva non amava la vita! Fino a quel punto avevo fatto spettacoli per tutta Italia, avevo conosciuto paesi, dialetti, usanze, persone. Ero fuori dagli schemi ma in senso positivo, poi quel tuono, quel fulmine chiamato servizio militare. Avevo scelto i corpi speciali semplicemente perché pagavano di più, ma fu l'anno più difficile della mia vita. Fare i conti con le proprie responsabilità non è mai semplice, si tende ad attribuire agli altri, agli eventi, al caso, alla sfortuna, la causa della propria condizione attuale, tutto purché ci si possa assolvere: la polizia, i genitori, la presidente della Camera, i "fascisti", tutti i nemici, tutti i colpevoli… La colpa è loro se la tua ragazza ti ha lasciato, se ti hanno licenziato, se non ti tira l'uccello. È per questo che scendi in piazza a sbraitare di rivoluzioni, di ideali, ma alla fine tutta questa gente, i tuoi nemici, manco li conosci, i tuoi problemi sono altri. Era tuo padre che ti dava gli schiaffi, non il Duce, è stata la tua ragazza che chi ti ha detto che eri impotente, non la presidente della Camera. Il nemico non esiste, il tormento è dentro di noi, questo uragano di sofferenza lo proietti anche sugli altri, ed è così che nasce la storia. Infatti, cominciò tutto con delle piccole avvisaglie, inizialmente erano semplici ondate di disagio che diffondevano un nervosismo secco e ti facevano irrigidire, ma fin qui tutto sotto controllo. Dopo iniziò una nuova fase, con un irrefrenabile senso di collera che partiva dalle viscere, diffondendosi dal plesso solare, una vampata di calore che arrivava al resto del corpo fino a raggiungere l'estremità degli arti e il cervello. A questo punto iniziavano ad uscire le prime gocce di sudore. Questa escalation di sensazioni divenne sempre più forte, sempre più potente fino a che incominciai a perdere il controllo di me stesso. Spesso mi dicevo che, certo, quelli come me hanno pensato che non poteva succedere proprio a loro, del resto, alcuni di noi sono anche quelli che "domani smetto", “ancora una, poi basta", "smetto quando voglio". Ma io non ho mai pensato “smetto quando voglio”, perché non volevo smettere. Oltretutto ero nell'ambiente già da parecchi anni. Penso che il problema principale nasca dal mondo che ti crei, dal contesto che ti costruisci perché quello rischia di diventare l’unico nel quale riesci a vivere: hai perso il mondo reale e per questo resti nel tuo mondo dato che sembra che ti dia tutto quello che ti serve anche se non ti da nulla di ciò che vorresti. Io penso che si sceglie il mondo del vizio perché si cerca un conforto che altrove non si troverebbe, in effetti il vizio è un'arma a doppio taglio, potrebbe essere qualcosa di estremamente attraente e liberatorio ma adesso la paura di non poter essere in grado di gestirlo e controllarlo lo rende pericoloso. Non nascondo che mi piacerebbe (ancora?) esserne preda ma ne temo le conseguenze. Quindi o deciderò di assecondarlo, abbandonandomi, oppure continuerò a contrastarlo con la consapevolezza che avrei potuto perdermi in esso.

mercoledì 22 marzo 2017

DIARIO DA ZURIGO (ventiduesima puntata)


Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.

LA REDAZIONE DE L'URLO


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9 ottobre 2016

Sveglia alle 9:30, fuori è nuvoloso la temperatura si è abbassata notevolmente. Abbiamo lavorato anche di sabato mattina, è un periodo molto intenso ed oggi ho pulito casa e sono andato a mangiare da Giovanni, un collega di mio cugino. Riesco a scrivere alcune pagine solo di Domenica e a volte al Mercoledi. Avverto una leggera nostalgia del paese in cui vivevo, Imola, mi ci ero affezionato. Domani ricomincia una nuova settimana devo stare più concentrato sul lavoro e tirare fuori più determinazione nelle azioni che faccio, lo stato vitale è importante per riuscire ad accettare con calma ciò che ci succede, per guardare ai problemi con la giusta prospettiva e risolverli con un atteggiamento positivo.

La felicita emerge da questa condizione.



12 ottobre 2016

Come tutte le mattine la sveglia suona alle cinque, recito prima di andare a lavorare e mi assicuro di chiudere tutte le porte di casa. La temperatura è scesa fino a cinque gradi, adesso comincia la parte più dura del mio lavoro, la vendita degli alberi ed il freddo pungente. Devo stringere i denti fino alla fine sperando di poter proseguire il rapporto lavorativo fino a marzo del nuovo anno, io ci spero.

In questo periodo sto cercando di creare valore in tutto quello che faccio, sia nell'ambiente di lavoro sia nell'associazione Buddista. Appena sarò più libero mi dedicherò alla missione che sento nel profondo del mio cuore, propagare kosen Rufu in Svizzera.



21 ottobre 2016

È un periodo molto intenso non ho neanche il tempo per scrivere ma in questi giorni sono andato ad una super riunione che ricordava la visita di Ikeda a Zurigo sessant'anni fa. È stata molto interessante la riunione, presenziata dal responsabile europeo Takashi, amico del figlio di Ikeda. Mi sono promesso di parlare a sempre più persone di questa pratica, sperando di cambiare tanti aspetti nella società. Noi uomini siamo come dei vulcani, la lava quando esce si deposita ai piedi del vulcano per poi manifestare nuova vita, ogni uomo che abbraccia questa fede può purificare il suo interno per poi migliorare tutto l'ambiente intorno a lui.

sabato 18 marzo 2017

IL VESTITO NUOVO DE L'URLO

Il blog del nostro giornale da oggi ha un vestito nuovo: nuove opzioni ed una nuova disposizone degli elementi.
Ci sembrava giusto valorizzare il lavoro fatto in questi anni aggiungendo alcune novità che permettessero di tenere conto maggiormente della produzione passata.
Dateci un vostro parere!

DIARIO DA ZURIGO (ventunesima puntata)



Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.


LA REDAZIONE DE L'URLO


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21 settembre 2016

È decisamente finita l'estate, anche se il sole risplende nel cielo le temperature ormai non sono più fastidiose. Scrivo queste righe affaticato, oggi sono rimasto al lavoro per fare dello straordinario, è molto lunga la mia giornata. Sveglia alle 5 del mattino, studiare e lavorare è faticoso ma è proprio nei giorni così pieni che mi sento parte integrante di un qualcosa che potrei chiamare "comunità". La comunità che conoscevo io è cosa diversa, è stata una bella esperienza ma la comunità elvetica è piena di stimoli e offre tante opportunità, puoi incontrare le persone più strane, dalla nonnina che gira in skateboard, al classico giapponese che si fa un video panoramico. Credo che il segreto per continuare questo percorso sia il completo rispetto che devo riservare per ogni forma di vita che mi è vicina.

Un profondo rispetto.



25 settembre 2016

Domenica splendente. Oggi è tornato il sole e spero che sia così bello anche la prossima settimana. Avrò Emil e mia zia come ospiti in occasione del compleanno di mio cugino. Oggi ho fatto dei considerevoli passi i avanti con il tedesco, ho raccolto appunti importanti di grammatica e, con l'aiuto di Maurizio, ho chiarito certe lacune che avevo, è stato un bel pomeriggio.

La temperatura ha permesso una passeggiata al lago dove sono nate profonde discussioni filosofiche. Sto leggendo il quinto volume della rivoluzione umana, una raccolta di più di venti libri che mi aiuterà a non perdere la determinazione nei momenti più difficili.

La realizzazione nella vita non è una questione di forma o apparenza, non ha nulla a che vedere con la vanità, vincere nella propria vita dipende da quanto abbiamo lottato veramente, quanto siamo realmente progrediti.



1 ottobre 2016

Ho trascorso un bel week end in compagnia di Emil e di mia zia, è stato tutto lineare, sia la serata con mio cugino che la domenica pomeriggio presso una collega di Emil. Quando tutte le persone reciteranno Nam Myoho Renge Kyo, il vento non spezzerà più i rami o le fronde ne la pioggia cadrà così forte da rompere una zolla, nel loro presente esistenza le persone saranno libere dalla sfortuna e dai disastri e impareranno l'arte di vivere a lungo.

mercoledì 15 marzo 2017

LA QUESTIONE (prima puntata)

Questo racconto collettivo lo abbiamo scritto per partecipare a "TUTTI", un'iniziativa della Biennale di prossimità, che si terrà a Bologna il dal 15 al 18 giugno, e che ha come scopo quello di raccogliere racconti dal sociale. Ci è piaciuto molto scriverlo e ci fa piacere condividerlo con i nostri lettori.

 LA REDAZIONE DE L'URLO

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"Pensi che a te non succederà mai, che non ti può succedere, che sei l'unica persona al mondo a cui queste cose non succederanno mai e poi, una a una, cominciano a succedere tutte, esattamente come succedono a tutti gli altri". Qualche tempo fa mi sono imbattuto in questa frase mentre leggevo un libro e devo confessare che questo pensiero mi ha fatto riflettere molto, perché per me non è mai stato così, io non ho mai pensato "a me non succederà mai" per il semplice fatto che non mi sono mai posto il problema che qualcosa potesse succedermi! La questione è iniziata senza che io avessi la minima idea che ciò che stavo per cominciare a fare sarebbe potuto essere per me nocivo, anche perché ho iniziato da minorenne. Le difficoltà sono iniziate intorno ai 45 anni quando ho fatto un salto di livello, ma anche in quel caso ho continuato a vivere sempre la mia vita attimo per attimo. Certo non è bello vivere senza progetti, eppure per me può essere un vantaggio, soprattutto quando ti trovi in situazioni di difficoltà estrema. Fortunatamente ho trovato degli amici che mi hanno aiutato facendomi riflettere sui danni che facevo alla mia mente ed al mio corpo, alle volte mi rinchiudevano in camera e non mi facevano uscire finché non iniziavo a ragionare, soprattutto quando la questione mi assillava di più. Mi chiamavano per sapere dove andavo e volevano che uscissi con loro per evitare di cadere in tentazione. Mi stavano vicini ignorando tutto quello che di sbagliato avevo fatto, anche quando poteva sembrare che non sarei mai riuscito ad uscirne. Eppure adesso la mia vita è cambiata in peggio perché non ho più nulla. Forse potrà sembrare strano, ma non mi sarei mai aspettato che, alla fine, alcuni amici si allontanassero da me e che non mi avrebbero più considerato, questo mi ha ferito molto e mi ha portato ad avere meno fiducia nelle persone. Adesso, prima di considerare una persona come amica, ci penso due volte, e spesso faccio comunque fatica a fidarmi.
(continua...)