Daniele ci ha lasciati e noi della redazione de l'urlo
, e tutto Sottosopra,
ci siamo rimasti di ghiaccio. Non ce l'aspettavamo e purtroppo l'abbiamo saputo troppo tardi per poterlo salutare come avremmo voluto.
Daniele è stato uno dei fondatori de l'urlo
e scriveva divinamente; le frasi che scivolavano fuori dalla sua penna brillavano come diamanti, inoltre aveva anche un senso dell'ironia fulminante. Sapere che non c'è più ci addolora molto e così abbiamo deciso di salutarlo ripubblicando un suo articolo che non è un articolo qualsiasi, ma è quello pubblicato nel numero "zero" dell'aprile del 1995, il primo di questo giornale che, ormai, potremmo definire "storico". Ciao Daniele, ti vogliamo un sacco di bene, come sempre, ma ci hai davvero tirato una dannatissima fregatura!
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NE MANCA META' (l'urlo n°0 aprile 1995)
Ho imparato ad imitarli sai, a volte, cammino e parlo come loro, sento quello che pensano. Tutte le volte che penso profondamente a qualcosa trovo nuovo disordine, nuove particelle, figure nella polvere e tutto quello che so o sapevo di quella cosa salterà in aria. Anche il sogno di quella cosa scoppierà perché anche nel sogno non c'è tutta la verità, ne manca sempre una metà. Ed io brucio dentro questa storia, e non ne vedrò la fine ma se solo proverò a farla brillare (tutta la verità) avrò fatto abbastanza, e non importa se poi non mi salverò, salvarmi poi da cosa? Da questo mondo, dove continuano ad insultare chi è debole. Quando penso alle persone pulite che ho incontrato e che continuano a offendere e a uccidere non ci sono parole né giustizia, per questo delitto non riesco più a sopportare tutto questo, vorrei capire qualche volta perché gli altri fingono di non vedere. Però poi che musica mi ritrovo nella testa! Negli oggetti consumati e dopo, dopo, quanto veleno mi sento addosso! E allora penso "se non fosse così", "se non ci credessi più", "se fossi 'perbene'" e non fossi perduto in questo paese". Ma... e quelli "perbene"? Sono perduti lo stesso, se almeno ascoltassero, se capissero che manca una metà della verità! Che l'altra metà di verità, per quanto si possa raccontare solo nella mente, è l'altra metà necessaria e non la si può eliminare! Non si può dimenticarla! Alla fine solo il dolore esiste, come esisto io, ed io non voglio vincere né perdere! Che io anneghi nello zero più totale, che mi chiamino come vogliono e che tornino a raccontare le loro storie.
Io so che non sono vere perché ne manca una metà.