Torakiki
ha scritto questa splendida recensione al libro di Hofmann che, però, ha agganciato ad alcuni temi emersi in redazione quando si è parlato di sostanze stupefacenti. La recensione è scritta molto bene e offre spunti di riflessioni interessanti. Pubblicarla era un dovere!
Buona lettura.
LA REDAZIONE DE L'URLO
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Mi sono ritrovata quasi casualmente immersa nella lettura di un romanzo, Gli Elisir del Diavolo di E.T.A. Hoffmann, che mi ha dato molti spunti di riflessione su varie tematiche che hanno riguardato anche discussioni fatte in redazione e che, per riassumere, sono: l'utilizzo di sostanze, da una parte, e la frammentazione, o dispersione, dell'Io, dall'altra, e le possibili connessioni tra questi due punti.
Il romanzo in questione è del 1815, e l'autore viene salutato dai grandi scrittori e interpreti della crisi moderna, come Poe o Dostoevskij, o Baudelaire o Freud, per citarne alcuni, come un geniale precursore della poetica della scissione e del perturbante: partendo infatti dal sogno, Hoffmann è tra i primi ad affrontarne in maniera consapevole le implicazioni, attraverso la rappresentazione e l'interpretazione del sogno stesso.