Durante il mio fallimentare tentativo di intraprendere una mediocre carriera lavorativa, molti posti, anche dignitosi, li ho perduti nel momento esatto in cui i datori o i superiori son venuti a conoscenza della mia propensione all’utilizzo di sostanze stupefacenti.
In ogni singolo caso non c’era nemmeno il tentativo di trovare qualsivoglia altra argomentazione utilizzabile come scusa o paravento, o almeno come motivazione ufficiale. Credo sia evidente la longa manus del cliché del “tossico” che è una brutta persona, inaffidabile, problematica, insomma uno che non ce la può fare. Il termine che, formalmente, indica chi utilizza sostanze, cioè tossicodipendente, di certo non aiuta per un eventuale tentativo di avvicinamento alla comprensione. Dicendo “dipendente” sembra che questa persona se non utilizza con cadenza costante incorre nell’astinenza, dicendo “tossico” invece si fa pensare che la persona usa sostanze che se fossero usate per errore da una persona “normale”, queste potrebbero causare gravi reazioni allergiche.
martedì 1 febbraio 2022
TOSSICO OTTIMISTA INCOMPRESO E/O INGIUSTIFICATO - 1° parte
LA REDAZIONE DE L'URLO
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