sabato 7 agosto 2021

EHI, PARLO CON TE! (2° parte)

La penna di Maza si muove su un confine magico nel quale le parole hanno il sapore del sogno, anche quando trattano di temi duri e pesanti. Questo articolo parla di cocaina senza sconti, ma le immagini e lo stile narrativo sembrano essere presi da un film di Jim Jarmush.
Ringraziamo
Maza di aver condiviso con noi questo pezzo bellissimo e speriamo possiate apprezzarlo anche voi che lo leggerete, così come lo abbiamo apprezzato noi.

LA REDAZIONE DE L'URLO

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Quel ragazzo, quindi, ha scelto di fare quel tipo di esperienze, che potremmo definire da “psiconauta”, con la convinzione di riuscire gestire cosa e quanto apprendere e quando fosse poi opportuno staccarsi. Lui crede nell’autogestione, nel fai da te, crede nella forza di volontà che può avere l’essere umano che compie grandi imprese. La coca ti fa credere a grandi gesta! Lui non crede che rimarrà imprigionato in un vortice di continua discesa, magari con il battito alla gola, con poco ossigeno nei polmoni e con lo stomaco annodato! Ogni giorno, ogni momento, in cui si inventano scuse per giustificare certi meccanismi comportamentali, in quei momenti, la ricerca della sostanza è già diventata un bisogno interiore che lascia solo uno stato di disagio, sia che non si scelga o, peggio, che si scelga di usarla. Il “down”, se non stai bene, ti fa delirare ed è fortissimo, e anche se stai bene non ti lascia comunque in pace! Cominci a cercare una ragione valida ogni volta, una scusa con il volto dell’egoistica convinzione che c’è una parte sola , quella di voler soddisfare solo sé. Perché quello di usare cocaina inizia ad essere un piacere esclusivamente personale, non più un piacere condiviso!

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