M. ha frequentato Sottosopra e, talvolta, l'urlo per lungo tempo. Era un personaggio bisbetico e molto incline al confronto diretto e senza peli sulla lingua! Ma ha saputo regalarci anche momenti divertenti e gustosi. Ne parliamo al passato perché, purtroppo, M. è venuto a mancare un po' di tempo fa ma, dagli archivi polverosi della nostra redazione, è saltato fuori questo inedito che abbiamo deciso di condividere in questo blog per ricordarlo con affetto.
Un abbraccio M.!
LA REDAZIONE DE L'URLO
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La mia storia con il gioco inizia un pomeriggio d’estate al mare, avevo un anno. I miei genitori trascorrevano i caldi pomeriggi d’estate (mentre io avrei dovuto dormire) giocando a carte. Dico “avrei dovuto dormire” perché in realtà la mia indole turbolenta già si vedeva, ero un terremoto e di dormire non se ne parlava proprio (se non la notte). In famiglia era mia madre quella che sapeva giocare, mio padre quell’estate imparò da lei, e alla fine superò la sua insegnante soprattutto nella passione per il gioco. Una volta cresciuto ho iniziato a trascorrere i pomeriggi, durante i quali mia madre lavorava, con mio padre. Mi portava al bar e mentre lui giocava a carte io lo osservavo e iniziavo ad appassionarmi a mia volta.
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