Purtroppo i tempi della redazione, spesso, non sono i tempi del mondo reale. Lo scorso anno ha visto andarsene un sacco di nomi illustri. Per varie ragioni, di Maradona abbiamo già parlato in precedenza ma il nostro Orve
ha voluto ricordare la scomparsa di un altro giocatore che, per molti, rappresenta un pezzo di memoria collettiva fondamentale: Paolo Rossi!
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Nell'anno più triste della nostra vita dalle le due guerre mondiali, il 2020, flagellati dal Coronavirus, abbiamo assistito alla scomparsa di due grandi campioni di calcio: Diego Armando Maradona e il grandissimo uomo dal sorriso dolce e buono, Paolo Rossi. Sono morti a distanza di 15 giorni l'uno dall'altro. Oggi voglio parlare di Paolo Rossi, l'uomo simbolo della vittoria ai Mondiali del 1982. Era un uomo buono, disponibile con tutti. Le sue passioni, oltre al calcio, erano la musica e la beneficienza. Nato a Prato in Toscana, approdò nella squadra giovanile del Vicenza, dove fu scoperto, per poi passare alla serie A, giocando nel Vicenza, nella Juventus e nel Milan. Dopo un caso di calcio scommesse, dove lui si autodenunciò, pur non essendo coinvolto, arrivò in Nazionale e il CT Bearzot lo rese protagonista della grande vittoria dell'Italia, il terzo mondiale vinto dalla nosta Nazionale. Rossi fece vedere a suon di gol il suo valore e portò l'Italia al traguardo della vittoria, a partire dai tre gol messi a segno in quella incredibile partità allo stadio Sarrià contro il Brasile, che contava tantissimi fuoriclasse.
Grazie Paolo per i momenti indimenticabili che ci hai donato, rimarrai sempre nel nostro cuore e nella nostra memoria!