venerdì 30 marzo 2018

sabato 24 marzo 2018

TUTTO QUELLO CHE NON AVRESTE MAI SUPPOSTO SULL’ERBORISTERIA (parte 3)

Un nostro redattore ha ci ha proposto un articolo divertente ed ironico sulle vicende surreali che ha vissuto durante la sua attività di erborista, ve lo proponiamo a puntate.
Questo articolo è uscito anche sul numero di agosto-settembre 2017 di Borgorotondo.
Buona lettura!

LA REDAZIONE DE L'URLO

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Tenete ben presente che le corbellerie che ho diligente­mente annotato mi venivano ripetute all’infinito da diversi clienti e in più varianti. Giuro sulla Bibbia riguardo alla ve­ridicità dei fatti riportati. Entra una giovane cliente che mi chiede uno shampoo. Le chiedo per quale tipo di capelli lo volesse (grassi, forfora, lavaggi frequenti e quant’altro, proprio come oggi), lei ci pensa un po’ su e mi risponde: “Per quelli di mio mari­to!”. Allora io con pazienza: “E che capelli ha suo marito?”, ella pondera un po’, poi mi sorride come a dire “questa la so” e mi dice: “Capelli castani”. Un’altra cliente, giovane e bella, mi chiede una tisana, allora le domandai per cosa la volesse e lei, un po’ adirata: “Ah, non lo so mica io... l’er­borista e lei!”. Cosa rispondere? Circa il settanta per cento della mia clientela fu di sesso femminile e d’ogni tipo d’età. Una cliente una volta mi dis­se che secondo lei io non ero adatto a quel mestiere per­ché l’erborista è un mestiere da donne! All’epoca c’erano queste convinzioni ai “confini della realtà”. Ad esempio mi venivano richiesti veleni veri e propri, stupefacenti, Oppio, foglie di Coca, Stramonio, Cicuta e altre sciocchezzuole del genere perché, come regolarmente mi dicevano gli interes­sati, erano convinti che in erboristeria fosse tutto legale; povere anime semplici, fuori dal mondo e fuori di testa. Profusioni di nomi di piante officinali storpiate all’invero­simile: Tarassico al posto di Tarassaco, Barbana invece di Bardana, Melassa al posto di Melissa, Equisterio al posto di Equiseto (o coda cavallina), Candeluna invece di Calendula e via di questo passo.
 
fine terza parte 

sabato 17 marzo 2018

TUTTO QUELLO CHE NON AVRESTE MAI SUPPOSTO SULL’ERBORISTERIA (parte 2)

Un nostro redattore ha ci ha proposto un articolo divertente ed ironico sulle vicende surreali che ha vissuto durante la sua attività di erborista, ve lo proponiamo a puntate.
Questo articolo è uscito anche sul numero di agosto-settembre 2017 di Borgorotondo.
Buona lettura!

LA REDAZIONE DE L'URLO

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Il giorno dell’apertura della “Rucola” non furono pochi a regalarmi sorrisi e pacche sulle spalle dicendomi “Mi ve­drai spesso qui da te”, e infatti in trent’anni non vidi mai, una sola volta, uno di questi tristi ed ipocriti loschi figuri. Incontratone uno in strada gli ricordai, tra il serio e il fa­ceto, quel che mi aveva detto e lui rispose: “Verrò quando starò male!”. Una balla gi­gantesca. Quando Starai male andrai dal medico e al pronto soccorso e poi, c’è bisogno di star male per acquistare saponette, shampoo, bagni doccia, creme per le mani, caramelle e quant’altro?! Per­sone incredibili. Negli anni Ottanta entrò un cliente giovane che mi chiese cosa servisse per estrarre gli olii essenziali... in casa (pura follia!), sì da risparmiare sugli stessi, in erboristeria. A par­te il fatto che siamo già nel campo delle tecniche erbo­ristiche da laboratorio, che non mi competevano e non mi competeranno mai, gli dis­si che mi sarei informato, per un mio sottile gusto, e così feci. Solo di macchinari avrebbe dovuto spendere una cifra considerevole, poi, per fare quelle cose, bisognava essere soprattutto abilitati tramite lauree in tecniche farmaceuti­che. .. Non è che uno si sveglia un bel mattino dicendosi “Oggi che faccio? Ma sì, va là, apro un’erboristeria e metto su un laboratorio chimico e domani si vedrà! Non è così che funziona.  

fine seconda parte 

giovedì 15 marzo 2018

DIARIO DA ZURIGO (59° puntata)



Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.

LA REDAZIONE DE L'URLO

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31 agosto 2017

Pioggia.
Sto attraversando un periodo strano ho tante cose in sospeso nella mia testa.
Quando taglio l'erba penso al contratto in scadenza e riesco a farmi preoccupare da solo. Penso se non sia il caso di spostarmi vicino al lavoro, oppure se il nuovo contratto non è ben retribuito cambiare lavoro.
Questo pensiero mi porta spesso a cadere nella lamentela, cosa che non ho mai fatto, questo periodo penso che sia arrivato per mettermi alla prova per cui non devo farmi distrarre dai forti venti.
Spesso nell'ambiente della Soka Gakkai sento parlare della relazione che c'è tra Maestro e Discepolo, si tratta di un forte legame che ti sostiene da dentro ed io penso di poterlo sentire perché nelle esperienze di vita quotidiana ritrovo tutti i problemi che nei anni passati ha vissuto il mio Maestro.


sabato 10 marzo 2018

TUTTO QUELLO CHE NON AVRESTE MAI SUPPOSTO SULL’ERBORISTERIA (parte 1)

Un nostro redattore ha ci ha proposto un articolo divertente ed ironico sulle vicende surreali che ha vissuto durante la sua attività di erborista, ve lo proponiamo a puntate.
Questo articolo è uscito anche sul numero di agosto-settembre 2017 di Borgorotondo.
Buona lettura!

LA REDAZIONE DE L'URLO

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Mi diplomai in erboristeria presso la Facoltà di Far­macia dell’Università di Urbino nel 1976 e nel 1981 aprii quella che fu la prima erboristeria di Persiceto, ovvero “La Rucola” sita in piazza Cavour 6. Ho chiuso l’attività nel 2011, ovvero trent’anni in “prima linea” perché tengo a dire che essere erborista è un conto, essere commerciante in erboristeria e tutta un’altra cosa, direi diametralmente opposta... e non esagero! In quei trent’anni ho trascrit­to, quando di volta in volta mi capitavano, le più belle “castronerie” erboristiche da parte di un pubblico che soprattutto nel decennio de­gli anni Ottanta vedeva l’er­boristeria come uno strano luogo in cui si praticavano, forse, ancestrali riti pagani in un misto di stregoneria, magia ed alchimia di cui il grosso pubblico, a differenza di oggi, diffidava e non poco. Mi veniva spesso detto “Con quello che costa la roba in erboristeria voi erboristi sarete ricchi sfondati...”.
Primo, è assolutamente da sfatare la “bufala” che tutto in erboristeria costi molto, è più che altro vero che se non cre­diamo abbastanza a una determinata cosa, saremo disposti a spendere per ottenerla molto poco, possibilmente niente. Punto secondo, dal momento che i più pensavano questa fanfaluca e quindi si guardavano bene dall’entrare in nego­zio, mi volete spiegare come avrei potuto fare a diventare ricco sfondato? E infatti per tutto il decennio son stato in un passivo disarmante! 

fine prima parte