domenica 29 ottobre 2017

DIARIO DA ZURIGO (47° puntata)



Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.

LA REDAZIONE DE L'URLO

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4 giugno 2017
È sera e davanti ad un tramonto trovo la giusta atmosfera per scrivere sul mio diario. Credo che questo diario sia come un amico, una persona animata a cui puoi raccontare quello che vuoi, il mio diario è come un' appuntamento, un punto fermo che non voglio deludere.
A volte torno di sera stanco e lui non vuole farsi accarezzare, a volte è difficile avere una relazione con un diario perché devi trovare parole nuove dentro di te per continuare a sentirlo vivo. Il mio diario è geloso vuole che io scriva ogni cosa, nessuna esclusa, del mio passato e del giorno appena trascorso ed io lo so, cerco di accontentarlo cerco di vivere la mia quotidianità con gioia aspettando la bella esperienza che mi fa esprimere.
Questo lo devo scrivere sul mio diario. Questo diario è come una mappa del tesoro che non consiste nel trovare dentro di sé un tesoro ma capire che il tesoro in sè è il diario.
 

sabato 28 ottobre 2017

LAVORO O... SURROGATI - prima parte



DUMBO ormai si è specializzato nello scrivere racconti di vita vissuta che sono divertenti e, contemporaneamente, fanno riflettere! Questo è l'ennesimo esempio del suo talento.
Buona lettura!

LA REDAZIONE DE l'URLO 
 
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Ma l'impresa
eccezionale
dammi retta
è essere normale
L. DALLA


Tempi durissimi, di recessione infinita e di difficoltà di ogni genere: problemi di integrazione, terrorismo e svilimento di quell'attività umana chiamata "lavoro" che, in passato, era perfino ben retribuita mentre oggi, per usare un eufemismo, è resa creativa. Forse sono cose risapute e dette migliaia di volte ma occorre tenerle sempre a mente.
In un clima di difficoltà di questo tipo qualche settimana fa arriva una telefonata sul fisso in cui una voce femminile molto giovane mi chiedeva se conoscevo qualcuno in cerca di lavoro, alla mia risposta affermativa mi viene detto di presentarmi presso una ditta, di cui non ricordo il nome, in una via di Bologna ben conosciuta, portando un curriculum.
Non avendo altri impegni decido di andare dove mi indicano, immaginando la solita fregatura e perdita di tempo non rertibuita, ma tant'è, mala tempora currunt! All'indirizzo che mi hanno dato c'è un casolare di campagna ristrutturato con una ventina e passa di persone, mediamente molto giovani, penso tutte lì per il medesimo motivo. La reception è al secondo piano, lì c'è un grande bancone (pare quasi quello di un DJ) con tre ragazze che si occupano di lavori segretariali che mi porgono un modulo da compilare con i miei dati. Mi viene detto di attendere una chiamata, che arriva poco dopo. La caratteristica che mi resta subito impressa è la musica a palla, al limite del sopportabile, un genere latino-americano che tanto va di moda ora e che io detesto. Una volta chiamato vengo convocato in un ufficio con una esaminatrice, anch'essa giovane e carina che mi spiega o, meglio, non mi spiega di cosa si tratta. Il colloquio dura in tutto 10 min in cui mi viene detto che è volutamente breve perché verrà chiarito tutto nel secondo step che verrà fatto in seguito, a cui potrò essere ammesso oppure no, ma questo mi verrà comunicato a brevissimo. Mi viene detto che devono fare cosi perche occorre fare selezione in quanto sia il periodo di prova che il lavoro vero e proprio verranno retribuiti, affermazione che una quindicina di anni fa era scontata ma che oggi sa di fantascienza. In particolare si fa leva sul fisso di 1200 per l'attività regolare e di € 300 per i 3 giorni di prova.
Come non dare disponibilità a queste condizioni?
La sera stessa (era venerdì) mi arriva una chiamata in cui si dice che avevo superato il primo step e che il secondo, con annesse spiegazioni, era fissato per il giorno dopo (sabato) alle 13,30.
E già lì scatta un campanellino di allarme per la fretta un po' strana, ma va beh...


fine prima parte

martedì 24 ottobre 2017

DIARIO DA ZURIGO (46° puntata)



Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.

LA REDAZIONE DE L'URLO

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28 Maggio 2017
Sveglia alle 10:00, raccolgo tutte le mie cose, compresa la sveglia, e ritorno a casa. Il soggiorno da S. è finito ed è andato tutto bene, ho nutrito il gatto e mi sono occupato della casa, in questi giorni posso raccontare di aver vissuto in una bella casa.
Nel pomeriggio ho incontrato M. (il poeta della piazza) ed ho condiviso con lui il bel regalo che la redazione dell' urlo mi ha fatto, ricevendo di conseguenza altri complimenti.
Abbiamo fatto una passeggiata al lago, lui si è aperto confidandomi momenti vissuti con la sua ex moglie domani otterrà la separazione ufficiale gli sono vicino. Toccando discorsi un po' tristi è nata di conseguenza una riflessione. Qual è la vera gioia nella vita? La gioia può velocemente cedere il passo alla sofferenza. La gioia è breve e la sofferenza è lunga, ciò che la società considera gioia è superficiale, la chiave sta nello sviluppare uno stato vitale in cui si possa percepire che la vita in sé è gioia. Questo è lo scopo della pratica buddista.