Iva, una nuova redattrice, ci ha inviato uno scritto molto intenso e
duro. Lo abbiamo letto in redazione e a noi è piaciuto molto perché ha
aperto molte finestre su varie questioni molto importanti. Lo proponiamo
nel nostro blog perché crediamo sia giusto dargli il giusto rilievo per
i temi che tocca, per come li tocca e per le riflessioni che potrà far
nascere.
Grazie Iva.
LA REDAZIONE DE L'URLO
* * *
L'Italia è un paese meraviglioso, è il paese della mia rinascita. Cibo sole e mare, mezzi di trasporto efficienti, molte nazionalità. Arrivo nel 2001 a 26 anni. All’inizio ho lavorato come badante, dicevo solo “Buongiorno, forchetta, cucchiaio” e “ciao”. Io sono nata in Polonia il 18 maggio di qualche anno fa! Infanzia in campagna, zio pedofilo, mi facevano lavorare tanto, papà sempre ubriaco, mamma veniva picchiata da papà e si nascondeva con noi nei fossi, poca presenza comunque dei genitori, mancanza di sicurezza per noi. Dovevo accudire gli animali domestici, l’orto e badare i tre fratelli. Già da piccola, a otto anni, badavo mia sorella neonata, le davo il biberon, cambiavo i pannolini poi facevo il bucato e cucinavo. Ho preso da mio padre tante botte con il tubo dell’acqua e i fili elettrici.
Per i miei genitori non ero nulla, non significavo nulla.
Per i miei genitori non ero nulla, non significavo nulla.
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