E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.
LA REDAZIONE DE L'URLO
Questo articolo di Dindondan (ex DIDI)
è bene leggerlo con attenzione perché è molto più di un semplice
racconto autobiografico, si tratta di un'efficacissima descrizione di
tutte le difficoltà che vive una persona affetta da una dipendenza,
raccontate in modo asciutto e onesto. In redazione abbiamo usato questo
articolo per aprire un'ampia discussione e siamo certi che, chi lo
leggerà, avrà molti motivi e spunti per riflettere. Come al solito, se
voleste condividere le vostre riflessioni con noi, nella colonna di
destra trovate tutte le indicazioni per contattarci! Buona lettura.
LA REDAZIONE DE L'URLO
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Purtroppo la pandemia sta frenando un po' tutte le attvità, ma sta frenando poco la nostra redazione che continua a trovarsi, a pensare, a discutere e a scrivere. Citiamo la pandemia perché anche questo numero parla di lei. Ci sembrava doveroso perché, dopo che il numero precedente sul Covid-19 aveva aperto il dibattito, il tema offriva ancora spunti di riflessione e di discussione (e temiamo che ancora ne offrirà). Chi vorrà leggere questo numero scoprirà che, per parlare di Coronavirus, abbiamo adottato un espediente particolare che mostra, sotto certi punti di vista, quanto siano poco cambiati i temi e gli allarmi da marzo, quando questo problema ha cominciato a picchiare duramente anche in Italia. Come al solito, il nuovo numero de l'urlo lo si può scaricare gratuitamente cliccando sul link della colonna di destra sotto la voce "Archivio de l'urlo".
Questo articolo di Dindondan (ex DIDI)
è bene leggerlo con attenzione perché è molto più di un semplice
racconto autobiografico, si tratta di un'efficacissima descrizione di
tutte le difficoltà che vive una persona affetta da una dipendenza,
raccontate in modo asciutto e onesto. In redazione abbiamo usato questo
articolo per aprire un'ampia discussione e siamo certi che, chi lo
leggerà, avrà molti motivi e spunti per riflettere. Come al solito, se
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LA REDAZIONE DE L'URLO
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Per capire quanto siano lenti questi cambiamenti basta pensare che lo conobbi nel 2005 e l'ultima volta che ho usato sostanze è stato nel 2014, ci vuole pazienza, tanta pazienza! Con lui sono diventato uno studioso di me stesso, ho iniziato a scrivere tutto quello che avevo dentro e lui mi aiutava a rileggerlo e ad approfondire gli argomenti utili, la droga è subdola e quindi anche con lui ho avuto scontri, periodi di allontanamento durante i quali lo criticavo, perché pretendeva troppo, ma poi riuscivo a rinsavire e tornavo a fare colloqui con lui. Tu dirai “e dove lo trovo ‘sto sociologo?”, non è detto che tu debba trovare lui, magari la tua ancora di salvezza sarà qualcun'altro, ognuno deve trovarla per sé, perché siamo tutti diversi pur essendo tutti uguali, se poi vuoi conoscerlo anche tu allora te lo presenterò.
Vista la situazione della pandemia, e la stretta progressiva a cui rischiamo di andare incontro, la redazione de l'urlo vorrebbe essere più vicina a chi ci legge proprio in questa fase in cui stare vicini rappresenta un autentico problema.
Per questa ragione, com'è accaduto nei mesi di lockdown precedenti, il blog aumenterà la frequenza dei propri post, proprio per dare un segnale di vicinanza maggiore.
Per quanto piccolo è comunque un segnale che ci tenevamo a lanciare!
LA REDAZIONE DE L'URLO
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è bene leggerlo con attenzione perché è molto più di un semplice
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Ho dovuto allontanare coloro che mi riportavano alle droghe e ho cercato di avvicinarmi ad altre persone fuori dai soliti giri, dapprima solo i miei familiari e il Ser.D., poi ho iniziato a conoscere nuove persone e a vedere ancora di più che c'è altro oltre la droga. Nel mio cercare soluzioni trovavo cose utili e meno utili, tenevo le prime e scartavo le seconde fin quando arrivai a conoscere un sociologo che lavora proprio sulle dipendenze. Lui è stato il punto di “non ritorno”, cioè non è che li ho risolto tutto ma da lì ho iniziato con più vigore a cercare la soluzione per me stesso.
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è bene leggerlo con attenzione perché è molto più di un semplice
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LA REDAZIONE DE L'URLO
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Allora ripartivo daccapo, avevo le medicine che mi aiutavano e iniziavo a cercare chiunque altro potesse aiutarmi a leggere dentro di me per capire cosa c'era da sistemare. In diciotto anni non riesco a dire quanti momenti di sconforto ho avuto ma ogni sconforto, se riesci a capirlo, è comunque un passo avanti, Einstein diceva che non esistono errori se l'errore ti aiuta a capire la giusta direzione, l'unico errore è ripetere un errore già fatto. Momenti di sconforto, di esaltazione, di depressione, di indifferenza, di rabbia e di paura: era un altalenarsi di gioia e dolore ma sentivo che io iniziavo ad esistere senza sostanze e sentivo che iniziavo a vedere le cose diversamente da prima.
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racconto autobiografico, si tratta di un'efficacissima descrizione di
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LA REDAZIONE DE L'URLO
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Non puoi pensare di fare tutto da solo, quindi cerca qualcuno che ti possa aiutare, magari un familiare o, comunque, una persona che ti voglia bene veramente, e vai al Ser.D.! Loro hanno tutto ciò che serve per aiutarti e, iniziando a curarti da questo inferno, man mano riacquisirai consapevolezza e cercherai così di averne sempre di più. Il mio percorso è durato diciotto anni ma io, come ho scritto sopra, ho usato tutto il possibile per devastarmi e sono stato molto cocciuto a non voler lasciare lo sballo. La disintossicazione è fatta di fasi diverse, ci sono periodi migliori durante i quali mi sentivo meglio e dicevo “ora è solo questione di togliere i farmaci e sono a posto”, ma poi arrivavano periodacci e purtroppo anche ricadute e, in quei momenti mi sentivo a pezzi perché il sogno di essere stare meglio andava in frantumi.