lunedì 29 ottobre 2018

DIARIO DA ZURIGO (74° puntata)

Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.


LA REDAZIONE DE L'URLO

*  *  *
 
1 Aprile 2018

Per Pasqua una gita avevamo organizzato,
il meteo bel tempo aveva assicurato.
Ma quando mi sono alzato...
nuvole e pioggia ho trovato.

Forse la Pasqua ha voluto condividere lo spirito del primo d'aprile, facendoci il più classico degli scherzi.
Mi incontro ugualmente con G., lo raggiungo a casa sua in un piccolo paese fuori Zurigo e prepariamo un pranzo un po' ridimensionato. Siamo solo in tre a mangiare, pochi ma buoni!
Ho trascorso la mattinata a rispondere ai messaggi di auguri e, tra questi, c'era anche una telefonata di M. che mi dice che suo figlio è in ospedale con un braccio rotto. Domani lo andremo a trovare.
Sono un po' triste in questi giorni e non so perchè faccio, nel primo pomeriggio, una passeggiata in stazione. La stazione è stata compassionevole con me i primi mesi a Zurigo, ci andavo spesso quando non avevo nè un soldo in tasca e nemmeno un lavoro. Avevo la sensazione che quasi potesse capire la mia situazione o forse era solo un modo per mescolare il mio malessere a quello altrui.
La stazione è un punto fermo, le persone arrivano dal loro viaggio si fermano e poi ripartono, è un po' come la rappresentazione del passato che incontra il presente e si prepara per il futuro.
In  un certo senso le stazioni sono l'ombelico del mondo!

Nessun commento:

Posta un commento