Col post di mercoledì
6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà
periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un
redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue
esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini,
per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.
LA REDAZIONE DE L'URLO
* * *
10 agosto 2017
Giornata molto intensa, la sveglia suona alle quattro di mattina e la temperatura è decisamente bassa dato che sono due giorni che piove di continuo. A lavorare ho riscontrato un clima positivo nei miei confronti, i miei colleghi mi cercano per fare lavoretti extra, a lavorare mi sto inserendo in un gruppo di persone che parlano solo tedesco ed è un buon segno.
Cerco di stringere buone amicizie con tutti e resto concentrato alla fine di novembre, sperando di cominciare il prossimo anno con un contratto più solido.
Il mio maestro D. Ikeda dice che quando si scrive lo si fa con lo stato vitale, non con l'intelligenza, e credo che sia vero perché riesco a scrivere con più gioia quando ho finito di recitare il sutra del loto. Durante la giornata ci sono momenti durissimi in cui si fanno brutti pensieri, ma quando li superi e torni a casa alla sera in bicicletta sento una fragranza interna che mi sostiene e mi ripaga di tutte le sofferenze del giorno, passato questo è un segnale che mi dice che sono sulla strada giusta.
Giornata molto intensa, la sveglia suona alle quattro di mattina e la temperatura è decisamente bassa dato che sono due giorni che piove di continuo. A lavorare ho riscontrato un clima positivo nei miei confronti, i miei colleghi mi cercano per fare lavoretti extra, a lavorare mi sto inserendo in un gruppo di persone che parlano solo tedesco ed è un buon segno.
Cerco di stringere buone amicizie con tutti e resto concentrato alla fine di novembre, sperando di cominciare il prossimo anno con un contratto più solido.
Il mio maestro D. Ikeda dice che quando si scrive lo si fa con lo stato vitale, non con l'intelligenza, e credo che sia vero perché riesco a scrivere con più gioia quando ho finito di recitare il sutra del loto. Durante la giornata ci sono momenti durissimi in cui si fanno brutti pensieri, ma quando li superi e torni a casa alla sera in bicicletta sento una fragranza interna che mi sostiene e mi ripaga di tutte le sofferenze del giorno, passato questo è un segnale che mi dice che sono sulla strada giusta.
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