Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova
rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si
tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è
trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue
impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.
LA REDAZIONE DE L'URLO
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.
LA REDAZIONE DE L'URLO
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18 aprile 2016
Sveglia alle cinque. Faccio fatica ad alzarmi. Fuori
piove a dirotto ed è anche diminuita la temperatura. Al lavoro ho preso una
gran acqua, però ad un certo orario nostro capo ci ha mandati a casa. Sulla via del ritorno leggo sul treno alcuni
scritti e torno a casa intorno alle 16. Devo passare a fare la spesa, ormai le
provviste prese in Germania sono finite. Mi affretto a fare da mangiare anche
per il giorno dopo e poi raggiungo i miei compagni ad una riunione di
discussione, il tema è la pace. Forse l’incontro è stato deciso senza tenere
conto delle dinamiche che ci stiamo vivendo, ma è stato molto bello e ne sono
uscito incoraggiato.
19 aprile 2016
Mi sono svegliato riposato. Finalmente comincio a
prendere il ritmo al lavoro. È rispuntato il sole questa mattina ed ho saputo
come si chiama la ragazza che fa il tragitto con me per andare al lavoro: A., bel
nome! Sono contento di scambiare qualche chiacchiera con lei, c’è un detto
giapponese che dice “meglio un sincero amico che 100 parenti” credo proprio che
sia vero!
Mi chiedo perché scrivo questo diario, forse funge da
azione che testimonia il fatto che adesso finalmente sto coccolando la mia vita.
Per cambiare una cosa devi dimostrare che hai capito che essa è un problema, ad
esempio: quando scopro di essere un "tossico?", andando in comunità
faccio un’azione che dimostra alla mia vita che ho accettato la sfida per
cambiare. Ci sono dei giorni, durante
l'anno, in cui non si può fare niente uno è "ieri", l'altro è "domani".
Tutti gli altri giorni dell'anno sono buoni per darsi
una mossa e scrivere il presente nel proprio diario. "Oggi" è il
giorno buono.
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