Nell'incontro con il proprio dolore, la prima reazione sarà quella di fuggire, oppure tentare di lottarvi contro per eliminarlo. Ma non è di alcuna utilità cercare di scappare o dargli battaglia: così facendo si lotta contro se stessi. Solo accettando la sofferenza si può iniziare il processo di purificazione e accedere al cammino della guarigione.

Lascia che le lacrime scorrano a lavare le emozioni, a purificare i ricordi. Come un lungo fiume d'acqua rende fertile la terra, così le lacrime nutrono l'anima.
L'acqua è la vita, alimenta ovunque cade, non una goccia cade inutilmente.
Accudisci il tuo dolore come un figlio, bambino che non sa ancora parlare, ma aspetta di essere capito e si esprime com'è capace. Perdonalo se ti disturba e consolalo quando ti ferisce tenendolo stretto vicino al tuo cuore; lui intuisce di farci male ma, per crescere vuole sentirsi amato nel suo esistere in te.
Davanti al dolore di un altro essere umano si resta in silenziosa reverenza; la sofferenza esige rispetto, non vuole essere giudicata ma accettata: essa è la prima vittima. Se saprai aspettare e continuare a guardare il cielo anche quando nubi oscure sembrano dominarlo... con trepidazione e fiducia... vedrai aprirsi come fiori che si dischiudono al giorno, sempre più ampie macchie di cielo azzurro che annunciano il sereno ed una nuova pace!
Con affetto.
G.
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