venerdì 23 maggio 2014

LA SPERANZA DOPO IL DOLORE

(Ieri sera G. ha voluto leggere in redazione queste sue considerazioni, alla fine la redazione ha deciso che valeva davvero la pena di pubblicarle sul nostro blog)

Nell'incontro con il proprio dolore, la prima reazione sarà quella di fuggire, oppure tentare di lottarvi contro per eliminarlo. Ma non è di alcuna utilità cercare di scappare o dargli battaglia: così facendo si lotta contro se stessi. Solo accettando la sofferenza si può iniziare il processo di purificazione e accedere al cammino della guarigione.
Da' voce al tuo dolore, permettigli di esprimersi, impara a rispettarlo e a farne una fonte di grande ricchezza e conoscenza. Se lo accogli, il dolore si sente accettato e pu finalmente piangere attraverso i tuoi occhi e urlare attraverso la tua bocca, la sua innocenza.
Lascia che le lacrime scorrano a lavare le emozioni, a purificare i ricordi. Come un lungo fiume d'acqua rende fertile la terra, così le lacrime nutrono l'anima.
L'acqua è la vita, alimenta ovunque cade, non una goccia cade inutilmente.
Accudisci il tuo dolore come un figlio, bambino che non sa ancora parlare, ma aspetta di essere capito e si esprime com'è capace. Perdonalo se ti disturba e consolalo quando ti ferisce tenendolo stretto vicino al tuo cuore; lui intuisce di farci male ma, per crescere vuole sentirsi amato nel suo esistere in te.
Davanti al dolore di un altro essere umano si resta in silenziosa reverenza; la sofferenza esige rispetto, non vuole essere giudicata ma accettata: essa è la prima vittima. Se saprai aspettare e continuare a guardare il cielo anche quando nubi oscure sembrano dominarlo... con trepidazione e fiducia... vedrai aprirsi come fiori che si dischiudono al giorno, sempre più ampie macchie di cielo azzurro che annunciano il sereno ed una nuova pace!
Con affetto.

G.

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