Buona lettura, intanto!
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Oggi scrivo per raccontare perché lo faccio, quindi scrivere in questo caso è tradurre in parole il perché del mio scrivere. Quando ero giovane per lo più scrivevo per imposizione scolastica, ma per il resto non scrivevo altro. Quando capitò che presi la mia prima cotta, invece, scrissi tante lettere d'amore per lei, per lo più mai consegnate, ma questo mi serviva per esternare quello che a parole, di fronte a lei, non riuscivo proprio a dire, serviva a dare forma reale a ciò che provavo, e a fare ordine dentro di me riguardo quella nuova e forte emozione.
Scrivere è rendere reali i nostri pensieri, si stima che ognuno di noi abbia 6.200 pensieri ogni giorno, ma perché questi non rimangano seghe mentali (mi scuso per il termine), bisogna fare sì che questi pensieri diventino parola e poi azione! Considerando quanti pensieri facciamo, però, è impossibile tradurli tutti in azione e, inoltre, anche solo per tradurli in parola servirebbe avere qualcuno estremamente paziente che abbia voglia di ascoltarci!
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