Qualche tempo fa, molto prima che il
COVID-19 stravolgesse le nostre vite, l'inviatoinmotociclo ha messo a
segno un colpo da maestro, un intervista a Eva Robin's! La redazione, e
l'inviatoinmotociclo, non sono nuovi a colpi del genere dato che in
passato abbiamo intervistato Michele Placido ed Eugenio Finardi. Anche
questa è un'opportunità per non parlare sempre delle solite cose!
Buona lettura!
LA REDAZIONE
* * *
I.: Parliamo di cinema adesso, tu hai fatto due film, mi interessava
parlare di Belle al bar di Alessandro Benvenuti.
ER: Benvenuti è un bravo
compagno di lavoro ed ha realizzato il film che ha raccontato in modo molto
preciso certe questioni, inoltre ha un grosso senso della verità. Grazie a quel
film io ho avuto una nomination per il nastro d”argento, vinto poi dalla Ferilli.
Comunque di quel film resta la sceneggiatura bellissima di Ugo Chicchi e, in
particolare, voglio ricordare il bravissimo Zuzzurro, scomparso qualche anno fa,
che ricordo con tanto affetto. Il film, fra l’altro, è diventato una specie di
cult movie!
I.: Il messaggio che voleva dare Benvenuti in cosa consisteva secondo
te?
ER: Che dalla normalità si può
guarire, mentre da altre malattie croniche è molto più difficile.
I.: Cinema o teatro?
ER: Teatro, teatro tutta la vita.
Il cinema è una passeggiata in confronto, ed io preferisco il teatro perché mi
da il senso di toccare quello che calpesto. Il cinema ti fa volare e ti da una
certa ebbrezza, ma poi non sai, quando precipiti, se sarai capace di rialzarti in
piedi!
I.: ti ringrazio a nome del giornale per questo incontro..
ER: ma vieni a vedermi dopo sul
palco?
I.: certo non mancherò questa occasione!