Qualche tempo fa, molto prima che il COVID-19 stravolgesse le nostre vite, l'inviatoinmotociclo ha messo a segno un colpo da maestro, un intervista a Eva Robin's! La redazione, e l'inviatoinmotociclo, non sono nuovi a colpi del genere dato che in passato abbiamo intervistato Michele Placido ed Eugenio Finardi. Anche questa è un'opportunità per non parlare sempre delle solite cose!
Buona lettura!
LA REDAZIONE
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Inviatoinmotociclo: Per disagio sociale si intende
molte cose, per te cosa vuole dire?
Eva Robin's: il disagio sociale può
essere anche una forma che non ti permette di inserirti nella società, tutto
questo anche se è per causa di una dipendenza spiacevole che ti può causare un
degrado completo delle tue facoltà. Il fatto di non riuscire ad integrarsi con
gli altri può dipendere anche dalla forza che uno ha in sé: per esempio io
avrei potuto sentirmi a disagio con la mia bizzarra conformazione fisica, invece
questo l’ho fatto diventare la mia forza, per cui tutto sta a trasformare una
debolezza in un punto di forza.
I: La tossicodipendenza, secondo
te, è una malattia?
ER: È qualcosa che qualcuno
cerca, che vuole in maniera molto prepotente. Poi si ritrova a non riuscire ad
uscirne, però è causata da una debolezza che all’inizio può essere motivata da
un entusiasmo per la possibilità di potersi estraniare dalla realtà. Ma poi
diventa una grave patologia. Certo che le persone che sono in quelle condizioni
vanno aiutate, io ho avuto dei parenti con questo problema ed è stato
necessario curarli per poter uscire da questa cosa. Tuttavia, a mio avviso, ognuno
di noi si uccide con la cosa che più ama…
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