venerdì 28 luglio 2017

CHEMSEX



Pollice Verde ci ha fatto avere questo articolo che inseriremo all'interno del prossimo numero de l'urlo dedicato alle nuove dipendenze. Crediamo che sia un'articolo importante da leggere.
 
LA REDAZIONE DE L'URLO


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Sono un ragazzo di 42 anni e sono tossicodipendente da 12. Per 7 anni sono stato cocainomane e per 5 dipendente da mefedrone, una metanfetamina con effetti simili a quelli della cocaina ma che mi ha devastato e reso schiavo.
Tramite un "amico" ho conosciuto un ragazzo che aveva questa sostanza, la provammo assieme durante un rapporto sessuale e da quel momento non sono più riuscito a smettere in quanto il mefedrone aumentava le sensazioni uditive e tattili, e amplificava il piacere ritardando l’orgasmo.
Praticamente io sostituii la cocaina con questa metanfetamina che mi stregò e modificò ogni mio comportamento. Ne utilizzai talmente tanta che non riuscivo più ad avere rapporti affettivi e sessuali senza.
Si tratta di una sostanza che mi ha dato molte grane e problemi: progressivamente facevo sempre più fatica ad avere orgasmi nei rapporti sessuali, mi faceva perdere il senso spazio-temporale per cui poteva accadere che mi allontanassi di casa per due giorni senza rendermene conto e senza che avvisassi nessuno al telefono, mi stava allontanando progressivamente dalla mia famiglia e dal lavoro facendomi completamente dimenticare le mie responsabilità.
Un'altra grana che mi procurò fu l’abbassamento della guardia riguardo le cautele durante i rapporti sessuali, smisi di usare il preservativo durante i rapporti sessuali, al punto che contrassi alcune malattie veneree che successivamente ho dovuto curare. La mia era diventata una situazione insostenibile, la mia famiglia era molto preoccupata e mi costrinse ad andare al Ser.T. benché io continuassi a drogarmi. La svolta avvenne quando mi resi conto che le persone venivano da me non per quello che ero ma per quello che avevo a disposizione, quindi decisi di non frequentare più nessuno chiudendomi in casa, ma peggiorai la situazione perché utilizzavo il mefedrone da solo iniettandomelo in vena. Ad un certo punto toccai il fondo e, dimagrito e ridotto male, mi resi conto che dovevo chiedere aiuto. Il supporto psicologico e farmacologico del Ser.T. non bastava, ed allora convenni di ritirarmi per tre mesi presso il C.O.D. di Argenta dove finalmente mi ripresi e riconquistai la mia autostima. Ma la svolta avvenne quando uscito dal C.O.D. conobbi un ragazzo che mi ha aiutato a non usare più il mefedrone durante i rapporti sessuali. Oggi, dopo molta fatica, sono riuscito a smettere ed ora che sono guarito sento che è importante parlare della mia esperienza perché questa sostanza che vi ho descritto, il mefedrone, è molto pericolosa. Spero che questa mia testimonianza possa aprire gli occhi a tanti ragazzi che utilizzano sostanze, vorrei convincerli a non usarla perché è pericolosissima.

Pollice Verde 

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