lunedì 31 luglio 2017

LA MIA VITA


B.S. ha voluoto condividere con noi della redazione questa sua riflessione che condividiamo appieno e che pubblichiamo volentieri.
 
LA REDAZIONE DE L'URLO

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Anche oggi lo stupore di aver dormito, sognato e di essermi svegliato, di aver potuto mangiare e bere, lo stupore di respirare e camminare. Vedere, udire, provar sensazioni e pensare, di incontrare gente qui attorno.
Anche oggi lo stupore di fare quel che c’è da fare e non tanto per farlo, ma perché questa è la mia vita.
La mia vita! E non c’è un altro luogo, un altro tempo...

B.S.

venerdì 28 luglio 2017

CHEMSEX



Pollice Verde ci ha fatto avere questo articolo che inseriremo all'interno del prossimo numero de l'urlo dedicato alle nuove dipendenze. Crediamo che sia un'articolo importante da leggere.
 
LA REDAZIONE DE L'URLO


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Sono un ragazzo di 42 anni e sono tossicodipendente da 12. Per 7 anni sono stato cocainomane e per 5 dipendente da mefedrone, una metanfetamina con effetti simili a quelli della cocaina ma che mi ha devastato e reso schiavo.
Tramite un "amico" ho conosciuto un ragazzo che aveva questa sostanza, la provammo assieme durante un rapporto sessuale e da quel momento non sono più riuscito a smettere in quanto il mefedrone aumentava le sensazioni uditive e tattili, e amplificava il piacere ritardando l’orgasmo.
Praticamente io sostituii la cocaina con questa metanfetamina che mi stregò e modificò ogni mio comportamento. Ne utilizzai talmente tanta che non riuscivo più ad avere rapporti affettivi e sessuali senza.
Si tratta di una sostanza che mi ha dato molte grane e problemi: progressivamente facevo sempre più fatica ad avere orgasmi nei rapporti sessuali, mi faceva perdere il senso spazio-temporale per cui poteva accadere che mi allontanassi di casa per due giorni senza rendermene conto e senza che avvisassi nessuno al telefono, mi stava allontanando progressivamente dalla mia famiglia e dal lavoro facendomi completamente dimenticare le mie responsabilità.
Un'altra grana che mi procurò fu l’abbassamento della guardia riguardo le cautele durante i rapporti sessuali, smisi di usare il preservativo durante i rapporti sessuali, al punto che contrassi alcune malattie veneree che successivamente ho dovuto curare. La mia era diventata una situazione insostenibile, la mia famiglia era molto preoccupata e mi costrinse ad andare al Ser.T. benché io continuassi a drogarmi. La svolta avvenne quando mi resi conto che le persone venivano da me non per quello che ero ma per quello che avevo a disposizione, quindi decisi di non frequentare più nessuno chiudendomi in casa, ma peggiorai la situazione perché utilizzavo il mefedrone da solo iniettandomelo in vena. Ad un certo punto toccai il fondo e, dimagrito e ridotto male, mi resi conto che dovevo chiedere aiuto. Il supporto psicologico e farmacologico del Ser.T. non bastava, ed allora convenni di ritirarmi per tre mesi presso il C.O.D. di Argenta dove finalmente mi ripresi e riconquistai la mia autostima. Ma la svolta avvenne quando uscito dal C.O.D. conobbi un ragazzo che mi ha aiutato a non usare più il mefedrone durante i rapporti sessuali. Oggi, dopo molta fatica, sono riuscito a smettere ed ora che sono guarito sento che è importante parlare della mia esperienza perché questa sostanza che vi ho descritto, il mefedrone, è molto pericolosa. Spero che questa mia testimonianza possa aprire gli occhi a tanti ragazzi che utilizzano sostanze, vorrei convincerli a non usarla perché è pericolosissima.

Pollice Verde 

giovedì 20 luglio 2017

PENSIERI NOTTURNI... ORE 2:50

Ci è giunto da P. questo articolo che condividiamo con grande piacere coi nostri lettori, lo abbiamo letto giovedì scorso in redazione e ci è piaciuto molto, e siamo convinti che sarà così anche per voi.

LA REDAZIONE DE L'URLO

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Sono come una foglia al vento, non mi poso mai, mi sento frantumare in mille pezzi e non riesco a ricompormi.
Fluttuo nel vento, nei sogni, nel nulla... e proprio nel nulla trovo i silenzi, sento, ascolto e sono troppe le parole che hanno confuso, rigato l'anima e spezzato il mio cuore a metà... Quella che mi scivola fra le dita è la realtà, volevo fare tutto e ora mi sveglio nelle notti inquieto e sudato, attorno a me solo guai, e mi arrendo a questa malinconia che mi strugge l'anima. Sento il cuore che mi scoppia e il mio passato è presente in ogni mia cicatrice... Il rumore della vita mi distrugge, ho bisogno di quiete, ma mi ritrovo in un angolo ad ascoltare, sentire le parole nascoste di questi infinti silenzi...
Ho bisogno di affetto, ho bisogno di amare, ho bisogno di sentirmi importante, ho bisogno di stringere una mano e sentire il suo calore, ho bisogno di confondermi con qualcuno... Purtroppo sono solo parole dette, parole portate via da questo stesso tiepido vento che col suo calore mi accarezza coccolandomi... Ora attorno a me vedo solo bugie nascoste dietro finti sorrisi, falsi bisogni, persone che non sanno più chi sono, persone egoisticamente cattive che non distinguono più cosa è il bene o il male, e il loro bisogno schiaccia il tuo pur di non accettare chi e che cosa sono. L'importante è salvare la faccia. Il materialismo ha preso il sopravvento e io mi sento solo in mezzo a queste migliaia di facce ognuna con un'espressione diversa, unica, ma che purtroppo vivono nei riflessi delle vite altrui, e anche loro sono alla ricerca di un porto in cui ancorare il proprio cuore.
Noi aspettiamo a volte invano che qualcuno si ancori nel nostro stesso porto per poter condividere anche se per un attimo quel fievole e rassicurante vento che scalda il cuore, che in un istante ti porti via in mondi lontani dove poter riempire il vuoto del cuore di cose buone e farti sentire quel dolce battito innamorato della vita, che vuole esplodere, ribellarsi ad una vita fatta di stenti, costruita con le briciole di sentimenti... alla deriva da questo mare macchiato del sangue e del sudore di anni passati alla ricerca spasmodica di un'utopia che purtroppo non troverò mai... Diventando così l'ennesimo riflesso di un tempo passato ad ascoltare il rumore della vita... e ora... guardo il cielo e sotto questo giardino di stelle io esito, sibilo parole stanche e gentili, sperando di sentire quel fantastico suono pieno d'amore che ricolmerà il mio cuore.

P.

giovedì 13 luglio 2017

DIARIO DA ZURIGO (trentasettesima puntata)

Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.


LA REDAZIONE DE L'URLO


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6 Aprile 2017
Solita sveglia alle cinque di mattina, riesco ad accendere il caffè quasi in uno stato di coma irreversibile poi tutto ritorna al posto giusto.
La mia quotidianità si è abbastanza regolarizzata, mi sembra di fare sempre le stesse cose, studio tedesco in treno per circa mezzora, lavoro tutto il giorno fino alle 17:30 e ritorno a casa affamato come un lupo.
Sono troppo stanco e così ricarico la pile recitando davanti al Gohonzon, l'ultima volta è emersa una strana collera provocata da un mio collega, devo approfondire questo aspetto che è molto importante.
L'orecchio migliora giorno per giorno ma è ancora lunga la riabilitazione, portare l' impianto non mi disturba per niente. Domenica ci sarà un' approfondimento Buddista molto importante con tutti i membri dei tre cantoni.

domenica 9 luglio 2017

DIARIO DI ZURIGO (trentatreesima puntata)

Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.


LA REDAZIONE DE L'URLO


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5 marzo 2017
Nuvoloso. È Domenica e penso alla settimana appena trascorsa: prima di tutto sto sperimentando questo apparecchio acustico che mi fa sentire tutti i suoni in forma metallica, mi sembra che tutti parlino con la voce di Paperino! Mi hanno assicurato che tutto sta andando nel modo previsto, ed io lo spero. In questa settimana mi sono fatto male sul posto di lavoro ho avuto uno strappo muscolare all'avambraccio sinistro e starò a riposo una settimana, devo dire che col tedesco mi sono destreggiato bene nel pronto soccorso a Zurigo, ho fatto tutto in una mattinata ed ho toccato con mano la professionalità del ospedale. Molto positiva anche questa esperienza.

mercoledì 5 luglio 2017

DIARIO DA ZURIGO (trentaduesima puntata)

Col post di mercoledì 6 aprile 2016 abbiamo avviato una nuova rubrica che ci accompagnerà periodicamente nelle nostre attività. Si tratta di un diario tenuto da C., un redattore de l'urlo che si è trasferito a Zurigo, che ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni vissute in quei posti.
E' un modo per continuare a sentirci vicini, per conoscere meglio quei posti e per condividere con tutti qualcosa di bello.


LA REDAZIONE DE L'URLO


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26 Febbraio 2017
Domenica di sole, mi sveglio intorno alle 9:00 e faccio le pulizie della stanza come ogni domenica, ci tengo all'ordine e a vivere in un ambiente pulito. Diciamo che la stanza in cui vivo rispecchia la mia pulizia interna, ho fatto una passeggiata, volevo indossare una tuta e fare una corsa ma ho un dolore al braccio sinistro ed ho rinunciato. Nel camminare insieme alla gente sono sprofondato in un turbinio di stati d'animo ed ho fermato la mia mente ad un momento strano che non ho mai raccontato a nessuno. Una giorno di circa dieci anni fa, quando facevo uso di sostanze pericolose, ero con un compagno di merende ed avevamo speso i soldi per procurarci dell'eroina, una volta arrivati a casa del mio amico ci siamo separati per consumare con più intimità la nostra dose.  Ricordo benissimo quello che è successo come se fosse stato ieri: ad un certo punto, iniettata la sostanza, perdo i sensi e nel mio viaggio, che somigliava ad un sogno, ricordo di essere davanti a tre porte, non sapendo cosa fare ne apro una e di colpo mi risveglio dal collasso. Ancora oggi è vivo quel ricordo in me e, soprattutto, mi sono sempre chiesto cosa sarebbe potuto succedere se avessi aperto un'altra di quelle porte?