Ci è giunto da P. questo articolo che condividiamo con grande piacere coi nostri lettori, lo abbiamo letto giovedì scorso in redazione e ci è piaciuto molto, e siamo convinti che sarà così anche per voi.
LA REDAZIONE DE L'URLO
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Sono come una foglia al vento, non mi poso mai, mi sento frantumare in mille pezzi e non riesco a ricompormi.
Fluttuo nel vento, nei sogni, nel nulla... e proprio nel nulla trovo i silenzi, sento, ascolto e sono troppe le parole che hanno confuso, rigato l'anima e spezzato il mio cuore a metà... Quella che mi scivola fra le dita è la realtà, volevo fare tutto e ora mi sveglio nelle notti inquieto e sudato, attorno a me solo guai, e mi arrendo a questa malinconia che mi strugge l'anima. Sento il cuore che mi scoppia e il mio passato è presente in ogni mia cicatrice... Il rumore della vita mi distrugge, ho bisogno di quiete, ma mi ritrovo in un angolo ad ascoltare, sentire le parole nascoste di questi infinti silenzi...

Ho bisogno di affetto, ho bisogno di amare, ho bisogno di sentirmi importante, ho bisogno di stringere una mano e sentire il suo calore, ho bisogno di confondermi con qualcuno... Purtroppo sono solo parole dette, parole portate via da questo stesso tiepido vento che col suo calore mi accarezza coccolandomi... Ora attorno a me vedo solo bugie nascoste dietro finti sorrisi, falsi bisogni, persone che non sanno più chi sono, persone egoisticamente cattive che non distinguono più cosa è il bene o il male, e il loro bisogno schiaccia il tuo pur di non accettare chi e che cosa sono. L'importante è salvare la faccia. Il materialismo ha preso il sopravvento e io mi sento solo in mezzo a queste migliaia di facce ognuna con un'espressione diversa, unica, ma che purtroppo vivono nei riflessi delle vite altrui, e anche loro sono alla ricerca di un porto in cui ancorare il proprio cuore.
Noi aspettiamo a volte invano che qualcuno si ancori nel nostro stesso porto per poter condividere anche se per un attimo quel fievole e rassicurante vento che scalda il cuore, che in un istante ti porti via in mondi lontani dove poter riempire il vuoto del cuore di cose buone e farti sentire quel dolce battito innamorato della vita, che vuole esplodere, ribellarsi ad una vita fatta di stenti, costruita con le briciole di sentimenti... alla deriva da questo mare macchiato del sangue e del sudore di anni passati alla ricerca spasmodica di un'utopia che purtroppo non troverò mai... Diventando così l'ennesimo riflesso di un tempo passato ad ascoltare il rumore della vita... e ora... guardo il cielo e sotto questo giardino di stelle io esito, sibilo parole stanche e gentili, sperando di sentire quel fantastico suono pieno d'amore che ricolmerà il mio cuore.
P.