venerdì 10 gennaio 2014

CAMBIARE ORA



Questa è la fatica… la fatica dell'equilibrio, mantenersi a galla perché tu sai nuotare, ma dopo tante ore a bagno lo sai cosa succede: i primi crampi alle gambe. E allora devi fare forza sulle braccia, ed è lì che la riva sembra allontanarsi. Cosi la mente comincia ad accusare la prima stanchezza e, lo sai, la mente è importante.
È come essere al posto del pilota di un grande boeing 747, dei 4 motori, 2 si sono surriscaldati, ora sono gli altri due a fare volare il bestione, ma non puoi dirlo ai passeggeri, lo puoi dire solo a te stesso, e devi fare i conti con la tua mente. Ricordi la tua mente, i primi crampi… e ti accorgi che sei sempre tu, solo, sempre più solo, solo e stanco. Comunque tu la vedi sei stanco, solo, ancora solo, sai che quei crampi tra poco passeranno, che quei 2 motori riprenderanno ad andare, ma la mente ti dice che sarai ugualmente stanco, stanco e solo, solo e stanco, ecco il momento giusto per distrarre quei 2 motori, quella solitudine: per dire che quella riva non è cosi distante. Una pausa e poi si riprende.
Perché, vedi, è come quando ti lanci con il paracadute, al secondo ed ultimo tentativo le vele, guarda caso sono due, non si apre niente, ma tu cerchi con le mani di arrivare dietro la schiena, dove non arrivi mai, lo sappiamo tutti e due. Come per quei crampi alle due gambe, insisti, e insisti ancora, per cambiare, cambiare ora, come il titolo: cambiare ora. E allora perché insisti con le mani per aprire il paracadute? Perché è l'unico modo per non accorgersi di Morire.

Inviatoinmotociclo