Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un numero de l'urlo che raccontava cosa rappresentasse per ciascun redattore la redazione de l'urlo. Questo bellissimo articolo di Padre Felice arriva un po' in ritardo rispetto a quel numero del giornale, ma esprime e trasmette in modo molto efficace lo spirito della redazione.
Lo pubblichiamo molto volentieri e ringraziamo Padre Felice per averlo voluto condividere con noi!
LA REDAZIONE DE L'URLO
* * *
Il mio primo incontro
cosciente con L'Urlo (forse ce ne sono stati altri sub-consci in qualche
biblioteca?), fu ormai una quindicina di anni or sono in un Ser.T. della bassa
bolognese. Lo ricordo con affetto perché ci entrai in compagnia di un paio di
fanciulle, una delle quali sarebbe poi diventata il mio amore. Così ecco che
per sfidar l'attesa, girando lo sguardo per quegli ambienti ordinati ma non
privi di qualche tocco personale, lo vidi sopra una mensola tra fogli con indicazioni
per la riduzione del danno e volantini che spiegavano gli effetti delle varie
sostanze. Fui immediatamente colpito dalla grafica del titolo: il disegno in
bianco e nero di due bocche spalancate col piercing sul labbro inferiore, ugola
e denti scoperti, lingua contratta nell'atto di gridare, una da un lato e una
dall'altro della scritta: L'URLO.
Una voce diversa, sicuramente
fuori dal coro, un grido che si levava dai margini, da persone che erano state
o avevano scelto di essere emarginati anche perché non si riconoscevano più nei
valori che la società gli stava dando, ma che voleva innanzi tutto ribadire che
cambiare si può, che per tutti deve esserci una possibilità di redenzione,
che con un vero aiuto si possono spezzare le dipendenze, che siamo per la
nostra condizione già stati umiliati abbastanza e che la sensibilità della
nostra anima non è sicuramente inferiore alla vostra di persone “normali”, che
anche se siamo “diversi” siamo uguali a voi.
Dopo quel primo incontro
mi è capitato di averlo avuto altre volte tra le mani, “rubato” al volo in
biblioteca o al Ser.T., così da poterne leggere non solo le storie di vita
vissuta, ma anche i reportage, le recensioni musicali o cinematografiche, le
interviste a personaggi del mondo dello spettacolo, oppure gli articoli che
descrivevano le cose di attualità con un piglio decisamente ironico.
(continua...)
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